Un drammatico episodio di violenza e apparente disperazione ha scosso la tranquilla cornice di Ostia, alla periferia di Roma, culminando in un tentativo di auto-incendio perpetrato da una donna egiziana di sessant’anni, residente da tempo nella città costiera.
L’uomo, in preda a un accesso di rabbia e, presumibilmente, destabilizzato da problemi di salute mentale pregressi, ha tentato l’estremo gesto in una strada cittadina, suscitando l’intervento immediato di un passante che ha prontamente allertato le forze dell’ordine.
L’intervento della polizia ha permesso di evitare conseguenze ancora più gravi, permettendo di sequestrare due buste contenenti acido muriatico, materiale che avrebbe potuto esacerbare l’azione autolesionistica.
La donna è stata trasportata in stato di arresto presso il reparto di psichiatria dell’ospedale Grassi di Ostia, dove è stata sottoposta a valutazione clinica approfondita.
Le indagini, condotte dalle autorità competenti, hanno rivelato un quadro complesso e allarmante.
Secondo la testimonianza del marito, la donna manifestava da anni, in maniera progressiva, un’ostilità irrazionale e soffocante nei confronti della relazione sentimentale tra il figlio, venticinquenne, e una ragazza coetanea di origine italiana.
Questa opposizione si è concretizzata in reiterate minacce, verbalizzate e gestualizzate, rivolte direttamente alla giovane, creando un clima di paura e disagio.
La vicenda, a quanto pare, non è sfuggita all’attenzione del padre della ragazza, che, preoccupato per la sicurezza e il benessere della figlia, ha sporto denuncia presso le forze dell’ordine, innescando l’intervento formale delle autorità.
L’episodio solleva interrogativi profondi sulla gestione dei disturbi psichiatrici, l’impatto culturale e generazionale nelle dinamiche familiari, e le conseguenze devastanti dello stalking e della violenza psicologica.
La storia evidenzia, inoltre, la necessità di una maggiore sensibilizzazione sui temi della salute mentale e del contrasto alla violenza di genere, promuovendo percorsi di supporto psicologico e sociale per le vittime e, laddove possibile, per i soggetti compromessi in comportamenti aggressivi e potenzialmente pericolosi.
La vicenda rappresenta una ferita nella comunità di Ostia, richiedendo una riflessione collettiva e un impegno concreto per prevenire il ripetersi di simili drammi.








