Il Riesame di Roma ha confermato la decisione di custodia cautelare in carcere per Gioacchino Sacco, il quarantanovenne gravato dall’accusa di omicidio stradale, un crimine che ha spezzato la giovane vita di Federico Salvagni, sedicenne, nella tragica serata di vigilia di Ferragosto sulla strada provinciale che costeggia Terracina.
La conferma giunge a ratificare la precedente decisione del Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale di Latina, che aveva convalidato l’arresto del diretto interessato, disponendo la sua detenzione in regime detentivo.
L’avvocato Fernando Maria Pellino, penalista di spicco e iscritto al foro di Napoli, ha sollevato un’opposizione vigorosa alla decisione preventiva, argomentando, in sede di Riesame, la mancanza di elementi sufficienti a giustificare una misura così afflittiva come la carcerazione, e richiedendo, in alternativa, gli arresti domiciliari.
La difesa ha contestato la sussistenza dei presupposti legali per la custodia cautelare, in particolare la pericolosità del soggetto e il rischio di fuga, sostenendo che la gravità del reato, seppur innegabile, non fosse di per sé sufficiente a giustificare una simile restrizione della libertà personale.
L’evento si è consumato in un contesto emotivo estremamente teso, amplificato dalla partecipazione attiva della comunità locale.
Un corteo di manifestanti, animato dalla richiesta di giustizia e dal profondo cordoglio per la perdita del giovane Federico, si è radunato dinanzi al palazzo di giustizia.
Lo striscione, simbolo tangibile del desiderio di verità e di punizione per il responsabile, ha espresso con chiarezza la ferma volontà di non dimenticare e di garantire che la giustizia fosse pienamente attuata.
La presenza di un così numeroso gruppo di persone testimonia l’impatto devastante che questo tragico incidente ha avuto sulla collettività, alimentando un sentimento di indignazione e la necessità di un’indagine accurata e trasparente.
La vicenda solleva, inoltre, una riflessione più ampia sulla responsabilità individuale alla guida e sull’importanza del rispetto delle norme del Codice della Strada, un dovere non solo legale, ma soprattutto morale, per garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada e prevenire tragedie simili.
La perdita di Federico rappresenta una ferita profonda per la sua famiglia e per l’intera comunità, e richiede un impegno costante nella promozione di una cultura della prudenza e della legalità.
La vicenda è destinata a rimanere impressa nella memoria collettiva, come monito per il futuro.