martedì 16 Settembre 2025
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Risonanza Magnetica di Frontiera: Sant’Andrea Investe nell’Eccellenza

L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea inaugura un’innovativa risonanza magnetica per imaging, un tassello fondamentale nel suo continuo impegno per l’eccellenza diagnostica e la ricerca clinica avanzata.

L’acquisizione della Magnetom Vida XQ 3 Tesla rappresenta un investimento strategico di 2,7 milioni di euro, sottolineando la Regione Lazio e l’azienda stessa come attori chiave nell’evoluzione della sanità territoriale.

La cerimonia di inaugurazione, a cui hanno preso parte il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il Direttore Generale Francesca Milito, e rappresentanti istituzionali, simboleggia un passo avanti tangibile verso il potenziamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e l’aggiornamento tecnologico del nosocomio.
Questa iniziativa si inserisce in un più ampio programma di investimenti, alimentato da risorse derivanti dal Giubileo e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), finalizzato a dotare l’ospedale di strumentazioni all’avanguardia, affiancando la preesistente risonanza magnetica 1,5 Tesla.
L’introduzione di questa nuova tecnologia non è semplicemente un aggiornamento, ma una trasformazione radicale delle possibilità diagnostiche offerte ai pazienti.

La risonanza magnetica 3 Tesla, grazie alla sua superiore intensità magnetica, garantisce immagini di qualità eccezionalmente elevata, superando i limiti delle tecnologie precedenti.

Questa maggiore risoluzione, sia spaziale che temporale, apre la strada a una diagnosi precoce e non invasiva di patologie complesse, con implicazioni significative per diverse specialità mediche.

In ambito neuroradiologico, la capacità di visualizzare con dettaglio il sistema nervoso centrale e periferico permette una migliore comprensione di disturbi neurologici, ictus, tumori cerebrali e altre condizioni critiche.
Analogamente, in oncologia, la sensibilità migliorata consente l’individuazione precoce di lesioni in organi come la mammella, la prostata e la testa-collo, aumentando le probabilità di successo terapeutico.

Anche la ginecologia e l’ortopedia trarranno beneficio da questa tecnologia, con diagnosi più precise e mirate.

Un aspetto cruciale è la riduzione dei tempi di acquisizione delle immagini, che si traduce in un miglioramento del comfort del paziente, riducendo l’ansia e la necessità di immobilizzazione prolungata.
La maggiore risoluzione, inoltre, consente di rilevare anomalie in strutture anatomiche anche molto piccole, spesso sfuggite alle tecnologie precedenti.
L’implementazione di questa apparecchiatura consolidata, oltre che un avanzamento tecnologico, rappresenta un investimento nel futuro della medicina, proiettando l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea all’avanguardia della diagnostica per immagini e contribuendo a migliorare la qualità della vita dei pazienti.

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