Roma Capitale avvia una transizione epocale nella gestione delle sue infrastrutture viarie, con l’obiettivo di superare decenni di frammentazione e inefficienza.
Un ambizioso piano di interventi, supportato da investimenti significativi, mira a riqualificare e preservare il patrimonio infrastrutturale della città, ponendo le basi per una mobilità urbana più sicura, efficiente e sostenibile nei prossimi decenni.
Il cuore di questa riforma è rappresentato da due maxi-gare, per un valore complessivo che si avvicina al miliardo di euro.
La prima, da 120 milioni di euro, è specificamente dedicata alla manutenzione di opere d’arte fisse: ponti, viadotti, gallerie, sottovia carrabili e pedonali, e passerelle.
Quest’ultima, eliminando la tradizionale divisione di competenze tra il Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici e i Municipi, introduce una regia unica per ottimizzare l’allocazione delle risorse, accelerare i tempi di intervento e garantire una visione d’insieme coerente delle opere da riqualificare.
La procedura prevede accordi quadro triennali per ogni lotto territoriale (corrispondenti ai Municipi da I a XV), che consentiranno un rapido accesso a interventi di sorveglianza, monitoraggio, pronto intervento e manutenzione ordinaria e straordinaria.
Un elemento cruciale è il censimento sistematico delle opere presenti in ogni territorio municipale, volto a creare una mappatura dettagliata e aggiornata del patrimonio infrastrutturale.
Parallelamente, prosegue la maxi-gara da 600 milioni di euro già avviata per la manutenzione ordinaria e straordinaria della rete stradale, comprendente circa 8.000 chilometri di arterie urbane, marciapiedi, corsie preferenziali, piste ciclabili, sedi tramviarie, spartitraffico e segnaletica.
Questa seconda gara, anch’essa articolata in 15 lotti territoriali con accordi quadro triennali, rappresenta un intervento massiccio sulla mobilità cittadina, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza, la fluidità del traffico e l’accessibilità per tutti gli utenti.
L’assessora ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini, definisce questa iniziativa come una “riforma strutturale” che segna “un passo storico” per la città, rafforzandone il ruolo di Capitale europea.
Il Presidente della Commissione Lavori Pubblici, Antonio Stampete, sottolinea l’importanza di un modello unitario di gestione degli interventi su tutto il territorio cittadino, con la creazione di un soggetto pubblico dedicato.
I Municipi manterranno un ruolo strategico nella programmazione, ma sarà necessario uno strumento unico per superare le frammentazioni e rispondere in modo più efficace alle esigenze della collettività.
La visione a lungo termine è quella di un sistema infrastrutturale resiliente, capace di affrontare le sfide future e di garantire una migliore qualità della vita per i cittadini romani.
Questo approccio integrato e proiettato verso il futuro è essenziale per il rinnovo e la valorizzazione del patrimonio urbano di Roma, capitale non solo storica, ma anche tecnologicamente avanzata e orientata alla sostenibilità.