La questione della sicurezza e del decoro urbano non può più essere relegata a priorità secondarie nelle scelte amministrative che plasmano il futuro di Roma.
L’obiettivo non è creare “zone franche” dove la degrado prospera, ma riaffermare la dignità di ogni spazio pubblico, dal parco più frequentato al quartiere più marginale.
Affrontare questa sfida richiede un approccio riformista, fondato sulla visione e sull’innovazione, distante da derive populiste che offrono soluzioni superficiali e irrealizzabili.
L’azione concreta di questa volontà si è manifestata oggi al Parco del Pineto, dove un sit-in civico promosso da Azione Roma ha unito decine di cittadini e volontari in un’operazione di riqualificazione ambientale.
L’iniziativa, unita ad un flash mob simbolico davanti alla Casa del Parco, una biblioteca comunale abbandonata e in stato di profondo degrado, ha voluto sottolineare l’importanza di recuperare luoghi che rappresentano un presidio culturale e sociale fondamentale per la comunità.
La chiusura di strutture come questa è un sintomo di un’amministrazione distratta, incapace di comprendere il ruolo cruciale che queste risorse giocano nel tessuto sociale e nel benessere dei cittadini.
Questa mobilitazione si inserisce all’interno della più ampia campagna “Roma Parchi Sicuri”, nata da una mozione di Azione approvata all’unanimità in Campidoglio.
Questa mozione non è un mero esercizio di parola, ma un impegno programmatico che esige l’implementazione di misure concrete: potenziamento dell’illuminazione pubblica, riqualificazione del decoro urbano, presidi costanti e mirati della Polizia Municipale.
I recenti eventi che hanno segnato la cronaca cittadina impongono un’urgenza ineludibile.
Pur accogliendo con favore il progetto “100 Parchi per Roma” proposto dall’amministrazione comunale, riteniamo che la sua realizzazione debba essere accompagnata da interventi immediati e incisivi.
L’assenza di tempestività rischia di vanificare il potenziale del progetto, lasciando i parchi e i quartieri in una condizione di vulnerabilità.
È fondamentale, inoltre, che le risorse già disponibili – come i 500.000 euro destinati agli impianti di videosorveglianza, frutto di un emendamento presentato da Azione al Consiglio Regionale – siano effettivamente impiegate in progetti specifici mirati a rafforzare la sicurezza e la vivibilità degli spazi pubblici.
Non basta avere risorse; serve una programmazione strategica e una gestione efficiente, che sappia tradurre le intenzioni in azioni concrete e misurabili.
La sicurezza urbana non è un costo, ma un investimento nel futuro di Roma, un diritto fondamentale di ogni cittadino che merita di essere tutelato con determinazione e lungimiranza.








