Il complesso monumentale di Santa Maria in Gradi a Viterbo, immerso nel cuore dell’Università degli Studi della Tuscia, si appresta a rinascere come fulcro culturale e sociale, grazie a un progetto di riqualificazione di ampio respiro.
L’intervento, finanziato con 7,2 milioni di euro grazie all’impegno governativo, mira a restituire alla città un bene di inestimabile valore storico e artistico, trasformandolo in un moderno spazio polifunzionale accessibile e versatile.
L’opera non si limita alla mera ristrutturazione, ma rappresenta un’occasione unica per consolidare e valorizzare l’intero tessuto urbano, integrando il complesso monumentale con le attività accademiche e le esigenze della comunità viterbese.
Il recupero di Santa Maria in Gradi si configura, infatti, come tassello fondamentale di un più ampio intervento che coinvolge l’ex carcere, attualmente sede del Rettorato e dei Dipartimenti universitari, il quale vedrà il consolidamento strutturale e il restauro delle aree ancora da recuperare.
La rettrice Tiziana Laureti e il deputato Mauro Rotelli, affiancati dal professor Alvaro Marucci, dal direttore generale Alessandra Moscatelli, dall’architetta Cristina Ricci e dal consigliere regionale Giulio Zelli, hanno illustrato l’evoluzione dei lavori durante un sopralluogo all’Università.
L’obiettivo è ambizioso: creare un luogo capace di accogliere eventi di grande richiamo, convegni internazionali, iniziative di divulgazione scientifica innovative e, in futuro, forme di fruizione culturale inedite, quali festival tematici e proiezioni cinematografiche.
La sinergia tra l’Università, la Soprintendenza per l’Etruria Meridionale e le istituzioni regionali e nazionali è cruciale per il successo di questa iniziativa, che punta a rafforzare il ruolo dell’Ateneo come motore propulsivo di cultura, ricerca e innovazione per l’intera Tuscia.
La data prevista per la piena accessibilità dello spazio è fissata per il 2026, con un completamento dei lavori e l’inaugurazione definitiva prevista per la fine del 2027, segnando una nuova era per il patrimonio culturale viterbese e un contributo significativo alla vitalità della comunità locale.
Questo progetto non è solo un investimento nel restauro di un edificio storico, ma un atto di fiducia nel futuro culturale e sociale del territorio.






