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Santa Rosa: Omicidio e Guerra tra Bande Turche a Viterbo

L’inchiesta sull’omicidio di Santa Rosa, scosso a Viterbo nella serata del 3 settembre, si dipana ora tra intricati collegamenti criminali transnazionali e la persistente ombra di una guerra tra bande turche radicate nel tessuto criminale della regione.

L’arresto di Baris Kaya e Abdullah Atik, due cittadini turchi di 22 e 25 anni, ha innescato un’indagine complessa che va oltre la mera ipotesi di un assassinio isolato, rivelando una rete di relazioni e rivalità che coinvolgono figure di spicco della criminalità organizzata turca.
Il ritrovamento dei due uomini, in possesso di un’arma semiautomatica Browning calibro 9 e di una mitraglietta Tokarev, in un BeB prospiciente la via che la vittima avrebbe poi percorso, ha inizialmente sollevato l’allarme antiterrorismo.
Tuttavia, le successive indagini hanno orientato le ricerche verso la pista della faida tra bande turche, un conflitto latente alimentato da dispute legate al controllo di traffici illeciti.
Le indagini si concentrano su due organizzazioni criminali turche: la Daltonlar, a cui era legato Baris Boyun, precedentemente arrestato a Bagnaia, e la Casperlar, presumibilmente guidata da Ismail Atiz.

L’arresto di Atiz, avvenuto pochi giorni prima, in un altro BeB della città, suggerisce un possibile scenario in cui Kaya e Atik fossero stati inviati a Viterbo per eliminare Atiz durante la sua trasferta al tribunale per la convalida dell’arresto.

Questa ipotesi si intreccia con la più ampia guerra tra le due fazioni, che si contendono il dominio su attività illegali di varia natura.
La decisione della Gip Savina Poli di mantenere i due arrestati in custodia cautelare in carcere testimonia la gravità delle accuse e la necessità di impedire ulteriori contatti con i loro presunti complici.

Le indagini proseguono a ritmo serrato, con la collaborazione di autorità turche, per ricostruire la mappa completa dei legami internazionali e delle dinamiche interne a queste organizzazioni criminali.

L’omicidio di Santa Rosa, quindi, si configura come un tassello cruciale in un quadro più ampio di criminalità organizzata che trascende i confini nazionali, mettendo in luce la necessità di un’azione coordinata a livello internazionale per contrastare efficacemente queste minacce.

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