Sciopero generale: la voce del lavoro risuona a Roma

La voce del lavoro si innalza, una risonanza corale che si propaga in tutte le città, e il domani, giorno di sciopero, si proietta su Roma, centro propulsivo di un’onda di partecipazione.
La Cgil, come fulcro di questa mobilitazione, non si limita a indetto, ma incrocia le sue energie con la rabbia e la speranza di milioni di persone.

Non si tratta di un semplice sciopero, ma di una presa di posizione, un atto di resistenza contro una Legge di Bilancio percepita come un tradimento dei diritti, un affondo verso il futuro dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani.

Le rivendicazioni si concentrano su un nucleo di istanze vitali: aumento dei salari, un sostegno ai trattamenti pensionistici, un blocco dell ritorno all’invecchiamento dell’età pensionabile.

Ma la visione si allarga, includendo investimenti mirati, un sistema sanitario robusto e inclusivo, un’istruzione pubblica di qualità, il contrasto alla precarietà dilagante.
Non basta la sanità, non basta l’istruzione; servono politiche industriali concrete, un settore terziario dinamico, una risposta a chi si sente dimenticato.

La mobilitazione sarà totale, un fiume umano che fluisce attraverso ogni angolo del Paese.
Dalle aule scolastiche agli ospedali, dalle pubbliche amministrazioni ai mezzi di trasporto pubblico, la macchina dei servizi essenziali rallenta, non si ferma, ma si adegua a un ritmo dettato dalla necessità di far sentire voce.
Roma, cuore pulsante della protesta, accoglierà la forza aggregata di persone unite.

Il corteo, una colonna umana, si muoverà da Piazza Vittorio, punto di convergenza, verso i Fori Imperiali, luogo simbolo di storia e memoria.
Un percorso che non è solo geografico, ma metaforico: un cammino verso un futuro più giusto.
La presenza di delegati e deleghe dai luoghi di lavoro, rappresentanti di associazioni, movimenti e reti sociali, testimonierà la forza di una partecipazione popolare trasversale.
Un’ombra si proietterà su questo corteo: quella di Octav Stroici, l’operaio rumeno, la sua morte prematura, un monito costante, un simbolo del prezzo troppo alto pagato dalla disuguaglianza.
La sua memoria, un faro che illumina la strada verso un futuro più sicuro.
A conclusione della giornata, Antonio Di Franco, segretario generale della Fillea Cgil, raccoglierà le voci, amplierà le rivendicazioni, offrirà una lettura lucida e appassionata di questo momento storico.

Il suo intervento sarà un appello all’azione, un invito a non arrendersi, un monito a costruire insieme un futuro di dignità e progresso.

La giornata di mobilitazione non è una conclusione, ma l’inizio di un percorso.

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