L’emergenza della violenza contro le donne, una ferita aperta nel tessuto sociale italiano, richiede un cambio di paradigma nell’approccio di supporto alle vittime. Superata l’epoca dell’isolamento e dell’improvvisazione, si fa strada la necessità di una formazione strutturata e condivisa, capace di garantire un intervento professionale e efficace. È da questa consapevolezza che nasce la Scuola Nazionale Permanente per Operatrici dei Centri Antiviolenza, un’iniziativa promossa dalla Fondazione Una Nessuna Centomila, sotto la guida onoraria di Fiorella Mannoia.La Scuola rappresenta un investimento strategico per il sistema di protezione delle donne vittime di violenza, mirato a creare un corpo operativo competente e coeso. Come sottolinea Giulia Minoli, presidente della Fondazione, la collaborazione e l’apertura verso figure e competenze eterogenee sono cruciali per costruire progetti duraturi e di impatto. L’obiettivo primario è quello di uniformare e rafforzare le competenze operative a livello nazionale, fornendo agli operatori gli strumenti per interagire con le istituzioni con autorevolezza e per costruire percorsi di supporto personalizzati e realmente efficaci.Il programma didattico, curato da un team di esperte quali Teresa Bruno, Lella Palladino, Delia Saffioti e Giovanna Zitiello, si articola in otto moduli, combinando lezioni in presenza presso la Casa Internazionale delle Donne a Roma con sessioni a distanza. Il percorso formativo non si limita alla trasmissione di conoscenze teoriche; esso si propone di analizzare la complessità della violenza maschile, considerando le radici culturali e strutturali che la alimentano. Particolare attenzione sarà rivolta alle intersezionalità, ovvero alla comprensione di come fattori quali l’età, l’etnia, l’orientamento sessuale e la disabilità possano amplificare la vulnerabilità delle donne.Un aspetto centrale della formazione è il riconoscimento dell’impatto emotivo che il lavoro di assistenza può avere sugli operatori. Laboratori esperienziali guideranno gli operatori in un percorso di consapevolezza, fornendo strumenti per la gestione delle proprie reazioni emotive e per l’adozione di un approccio empatico e non giudicante. L’importanza della sensibilità culturale, in un contesto di crescente multiculturalità, sarà un altro pilastro formativo.Celeste Costantino, vicepresidente della Fondazione, evidenzia la natura permanente della Scuola, un impegno a lungo termine per strutturare e professionalizzare un settore che troppo spesso ha operato in condizioni precarie. L’elenco delle docenti, un parterre di eccellenze provenienti dal mondo accademico, delle associazioni, dei collettivi e dell’attivismo, testimonia l’ambizione di offrire una formazione multidisciplinare e all’avanguardia. La presenza di figure come Mara Gancitano, Giulia Siviero, Pegah Moshir Pour e Azzurra Rinaldi, arricchisce il programma con prospettive filosofiche, giornalistiche, umanitarie ed economiche.Azzurra Rinaldi, economista, sottolinea con forza un aspetto spesso trascurato: l’autonomia economica delle donne vittime di violenza. La Scuola si propone di rafforzare la capacità di accesso alle risorse finanziarie, promuovendo una cultura della richiesta e superando le barriere emotive e culturali che spesso impediscono alle donne di rivendicare i propri diritti.L’iniziativa si inserisce in un calendario di eventi a sostegno della Fondazione, che culminerà con un concerto di raccolta fondi a Napoli, a sottolineare l’importanza di portare l’attenzione sulla violenza contro le donne anche nelle regioni del Sud. La scelta di Napoli, come spiega Fiorella Mannoia, simboleggia un impegno a raggiungere le aree più marginalizzate e a dare voce a chi troppo spesso rimane invisibile. L’omaggio alle operatrici, con un’ala della piazza dedicata a loro, rappresenta un gesto di riconoscimento e di gratitudine per il loro prezioso lavoro.
Scuola Nazionale Antiviolenza: Formazione per Operatrici e Sostegno alle Donne
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