Sgombero di Spin Time: Appello per salvare una comunità a Roma.

La comunità di Spin Time, un’oasi di resilienza e convivenza multiculturale nel cuore di Roma, si trova sull’orlo di una brusca interruzione.
Una crescente minaccia di sgombero aleggia sull’edificio che ne ospita le attività, spingendo una vasta rete di sostenitori a mobilitarsi attraverso una petizione che invoca la salvaguardia di un modello sociale unico.
Il documento, siglato da figure eminenti del panorama culturale italiano, da registi acclamati a scrittori e attori di spicco, rappresenta un appello urgente alle istituzioni affinché non cancellino un’esperienza di umanità che si è radicata profondamente nel tessuto urbano romano.
Spin Time non si configura come un’entità marginale o deviante.

Contrariamente a pregiudizi e semplificazioni, non si tratta di un centro sociale occupato, né di un luogo di propaganda politica o di attività illegali.
È, piuttosto, una vibrante realtà che incarna i principi fondamentali sanciti dall’articolo 4 della Costituzione italiana: la promozione della cittadinanza attiva e il riconoscimento del valore inalienabile di ogni individuo.

In questo spazio, un microcosmo di diversità, risiedono attivamente quattrocento persone provenienti da oltre venticinque nazioni diverse, intrecciando quotidianamente relazioni con la cittadinanza italiana.

Si tratta di una comunità che si estende a più di cento famiglie, con un numero significativo di bambini e bambine, che beneficia di un sistema di supporto educativo articolato e collaborativo, con la Scuola di Donato, che garantisce l’assenza di dispersione scolastica – un risultato notevole, soprattutto in un contesto urbano spesso segnato da disuguaglianze.
La comunità ha rappresentato un trampolino di lancio per molti giovani, facilitando l’accesso all’istruzione superiore e all’inserimento nel mondo del lavoro, contribuendo così al progresso economico e sociale del Paese.
Lo sgombero di Spin Time non rappresenterebbe solo la perdita di un edificio fisico, ma la disgregazione di una comunità coesa e resiliente.

Significherebbe spezzare legami umani preziosi, interrompere percorsi di crescita personale e professionale, e, in ultima analisi, alimentare nuove forme di marginalità e vulnerabilità in un contesto urbano già complesso.

L’azione avrebbe conseguenze drammatiche per i residenti, esacerbando condizioni di precarietà e frustrazione.

La petizione non si limita a chiedere la sospensione dello sgombero.

Esorta a un cambio di paradigma, a un percorso reale di riconoscimento e tutela di un’esperienza sociale che si distingue per la sua capacità di integrare, educare e promuovere valori di convivenza pacifica e rispetto reciproco.

Luoghi come Spin Time non sono anomalie da reprimere, ma risorse preziose da coltivare, da sostenere e da accompagnare, al fine di costruire un futuro più inclusivo e prospero per tutte le città.

Si tratta di un investimento nel capitale umano e sociale, un impegno a favore di una società più giusta e solidale.
Per aderire all’appello e contribuire alla salvaguardia di questa realtà unica, si invita a compilare il form disponibile all’indirizzo https://forms.
gle/EPsZFeve6h3i8ea96.
Il sostegno, espresso attraverso firme e testimonianze, è un atto di responsabilità civica e un segnale chiaro che la comunità non intende rimanere indifferente di fronte a una potenziale perdita irreparabile.
L’elenco dei sostenitori, che include figure di spicco come Marco Bellocchio, Mia Benedetto, Sonia Bergamasco, Luca Bigazzi e molti altri, testimonia l’ampiezza del consenso e l’importanza strategica di questa iniziativa.
Anche le associazioni 100Autori e Fondazione Piccolo America si sono unite all’appello, rafforzando ulteriormente il messaggio di solidarietà e la richiesta di un futuro più inclusivo per Roma e per l’Italia intera.

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