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domenica 9 Novembre 2025

Studenti in Piazza: Proposta di Controcircolare sul Divieto Cellulari

Oggi, la Rete degli Studenti Medi del Lazio ha manifestato la propria dissenso dinanzi al Ministero dell’Istruzione, sollevando un dibattito cruciale sulla gestione delle tecnologie digitali all’interno delle scuole.
La protesta si concentra sulla recente circolare ministeriale, firmata dal Ministro Giuseppe Valditara, che impone un divieto generalizzato sull’utilizzo dei telefoni cellulari in tutte le aree scolastiche e per l’intera durata delle lezioni.
Questa disposizione, entrata in vigore a settembre, sta portando molte istituzioni scolastiche a rivedere i propri regolamenti interni.
Tuttavia, il sindacato studentesco esprime una profonda preoccupazione, ritenendo che questo approccio non sia in linea con un’educazione moderna e inclusiva.

L’inibizione totale, secondo i rappresentanti degli studenti, non promuove una reale alfabetizzazione digitale, bensì rischia di instillare un senso di obbedienza acritica, limitando la capacità di utilizzare gli strumenti tecnologici come risorse didattiche potenzialmente preziose.

Bianca Piergentili, coordinatrice regionale della Rete Studenti Lazio, sottolinea che la questione del divieto dei cellulari si inserisce in un contesto più ampio di problematiche strutturali che affliggono il sistema scolastico.

La recente legge di bilancio 2025 prevede una significativa riduzione dei finanziamenti destinati alla scuola – ben 99 milioni di euro – una decisione in contrasto con l’urgente necessità di interventi di ristrutturazione e adeguamento degli edifici scolastici.
Infatti, nove scuole su dieci versano in condizioni di inadeguatezza strutturale e di sicurezza, eppure la priorità del Ministero sembra essere quella di limitare l’accesso agli strumenti digitali.

La Rete Studenti Medi del Lazio ha quindi deciso di elaborare e presentare una controcircolare, una proposta alternativa che riflette la visione di una scuola più innovativa e attenta alle esigenze degli studenti.

Questo documento mira a sollecitare una riflessione più ampia sulla didattica, promuovendo un’educazione digitale e tecnologica che fornisca agli studenti gli strumenti necessari per affrontare le sfide del futuro.
“Vogliamo una scuola che ascolti le nostre voci e non ci punisca per il semplice utilizzo di dispositivi che fanno parte integrante della nostra vita”, afferma Piergentili.

L’azione di protesta si concluderà con una manifestazione pubblica prevista per il 14 novembre, un appuntamento che rappresenta un momento significativo per ribadire la richiesta di una scuola più inclusiva, accessibile e al passo con i tempi, capace di formare cittadini consapevoli e competenti nel mondo digitale.

La questione non è solo quella del cellulare, ma quella di un cambiamento di paradigma educativo, volto a valorizzare le potenzialità della tecnologia e a formare una generazione di studenti preparati per le sfide del XXI secolo.

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