Roma si è risvegliata con un primo giorno di ingenti disagi alla viabilità, conseguenza della chiusura, prevista e necessaria, di un significativo tratto sopraelevato della Tangenziale Est, precisamente tra via Passamonti e viale Castrense, in direzione San Giovanni.
Questa temporanea interruzione, estesa fino al 24 luglio, impone un riassetto complesso del flusso veicolare, in quanto ad Anas è delegato l’urgente intervento di sostituzione delle barriere antirumore, un’opera cruciale finanziata con risorse derivanti dal Piano Straordinario per il Giubileo 2025.
La chiusura, lungi dall’essere un mero inconveniente, rappresenta una sfida logistica di notevole portata, esponendo la città a una compressione critica della capacità di carico delle infrastrutture stradali esistenti.
Il traffico proveniente dalla Tangenziale Est è stato dirottato su via dello Scalo di San Lorenzo, una scelta che inevitabilmente incrementa la pressione su un’arteria già suscettibile a congestioni.
La situazione è particolarmente complessa per i flussi provenienti dal casello autostradale di Tor di Quinto (A24), diretti verso San Giovanni: l’impossibilità di utilizzare la Tangenziale Est, con la conseguente interdizione della rampa sinistra in direzione San Giovanni/Eur, costringe a percorsi alternativi più tortuosi e ad un aumento esponenziale dei tempi di percorrenza.
L’obbligo di uscita a Largo Passamonti, con successiva deviazione su viale dello Scalo di San Lorenzo, amplifica ulteriormente il fenomeno dell’intasamento.
Rimane comunque percorribile la rampa destra, dedicata al traffico diretto verso Tiburtina, Salaria, Nomentana e Foro Italico, ma anche questa soluzione non è esente da ripercussioni sul traffico complessivo.
Il caos non si limita alla Tangenziale Est; effetti a catena si manifestano anche lungo l’A24, dove si registrano rallentamenti significativi e lunghe code.
La pressione si propaga anche alle vie secondarie, con ingorghi rilevanti, come si è potuto osservare in via Tiburtina, in prossimità di Casal Bruciato.
Per attenuare le ripercussioni, le autorità competenti suggeriscono una serie di alternative.
Una soluzione potenzialmente efficace è l’anticipata uscita dall’A24 per immettersi sul Grande Raccordo Anulare, consentendo di aggirare la zona più critica.
In alternativa, si consiglia l’utilizzo degli svincoli di Tor Cervara, viale Palmiro Togliatti, via Fiorentini e via di Portonaccio, adattando la scelta in base alla destinazione finale.
L’appello è chiaro: l’evitare la zona di San Lorenzo, epicentro del disagio, si rivela la strategia più efficace per prevenire il blocco del proprio veicolo nel cuore del traffico congestionato.
Si auspica che l’efficacia di queste alternative, unita alla cooperazione dei cittadini, mitighi l’impatto di questa complessa situazione, in vista del completamento dei lavori e del ripristino della piena funzionalità della Tangenziale Est.
La gestione di un evento di questa portata mette in luce la fragilità del sistema viario urbano e la necessità di investimenti mirati a migliorare la resilienza delle infrastrutture e a garantire una mobilità più fluida e sostenibile.