Nella vibrante cornice di Piazza Navona, crocevia di storia, arte e quotidiana effervescenza urbana, un episodio ha interrotto la consueta routine degli agenti del Gruppo Sicurezza Sociale Urbana (Gssu) della Polizia Locale di Roma Capitale.
Mentre svolgevano i controlli di routine volti a contrastare l’abusivismo commerciale, i loro occhi attenti hanno captato un movimento inusuale: un uomo stava tentando di accedere alla maestosa Fontana del Nettuno, simbolo indiscusso della città.
L’intervento degli agenti è stato immediato e preciso, neutralizzando il soggetto e scongiurando potenziali danni al patrimonio artistico e alla sicurezza dei presenti.
L’uomo, privo di documenti di riconoscimento, è stato sottoposto alle necessarie procedure di identificazione, un processo che ha svelato un profilo complesso e problematico.
Si è scoperto che l’uomo, cittadino rumeno di 47 anni, era già noto alle autorità per una serie di precedenti penali e, soprattutto, era stato precedentemente espulso dal territorio italiano nel corso del 2023.
L’espulsione, disposta con rigore, era stata motivata dalla sua pericolosità per la sicurezza pubblica e accompagnata da un divieto esplicito di rientro.
La violazione di tale provvedimento, un atto che sfida apertamente le leggi e le decisioni giudiziarie, rappresenta un elemento di gravità che incide significativamente sulla gravità del reato commesso.
Oltre alle sanzioni previste dal Regolamento di Polizia Urbana per l’accesso non autorizzato alla fontana, l’uomo è stato denunciato per la violazione del provvedimento di espulsione, una condotta che dimostra un disprezzo per l’ordine legale e un potenziale rischio per la collettività.
La situazione, a questo punto, trascende la semplice infrazione amministrativa, configurando un’azione che richiede una risposta legale più incisiva.
Il protocollo previsto ha visto l’uomo condotto presso il Centro di Permanenza e Rimpatrio (CPR) di Ponte Galeria, in attesa delle procedure di rimpatrio.
Questo episodio solleva interrogativi fondamentali sull’efficacia delle misure di sicurezza e sull’importanza di garantire il rispetto delle decisioni giudiziarie per tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.
La vicenda, concentrata in un luogo simbolo come Piazza Navona, risuona come monito sulla necessità di un approccio integrato, che unisca rigore nell’applicazione della legge con politiche di prevenzione e reinserimento sociale, al fine di affrontare le sfide complesse che caratterizzano la realtà urbana contemporanea.







