Nel corso di un’operazione complessa e mirata, la Polizia di Stato ha interrotto una dinamica criminale che si è manifestata con modalità particolarmente inquietanti a Tarquinia, portando all’arrestazione di tre individui, due dei quali sono stati assoggettati a custodia cautelare in carcere. L’inchiesta, sviluppatasi in un contesto di crescente allarme sociale, ha fatto luce su un sistema di estorsioni reiterate e vessatorie, culminate in un episodio di sequestro di persona che ha gettato un’ombra di terrore sulla comunità locale.Le indagini, condotte con meticolosità dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Tarquinia e dalla Squadra Mobile della Questura di Viterbo, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Civitavecchia, hanno ricostruito un quadro di soprusi premeditati e di abuso di potere. I tre uomini, tutti residenti a Tarquinia e con precedenti penali a loro carico, sono accusati di aver perpetrato un’estorsione sistematica nei confronti di un conoscente, costringendolo a versare periodicamente ingenti somme di denaro. La richiesta mensile, pari a trecento euro, non era un semplice esborso finanziario, ma il simbolo di una prevaricazione psicologica e fisica.Il movente, emerso dalle complesse attività di riscontro e dalle confessioni rese durante gli interrogatori, si radica in un presunto “affronto” subito da uno degli indagati, un pretesto meschino per innescare un ciclo di intimidazioni e violenze che si sono protratte nel tempo. La dinamica si è intensificata fino a sfociare in un episodio di sequestro di persona, durante il quale la vittima, adescata con l’inganno, è stata immobilizzata e brutalmente percossa. La gravità della situazione è stata esacerbata dall’utilizzo di un’arma bianca, una motosega elettrica, puntata a mo’ di minaccia contro la vittima, durante l’aggressione. L’azione, durata oltre un’ora, ha generato un profondo trauma nella persona estorta, testimonianza di una escalation criminale che ha superato ogni limite di umanità.L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, orchestrato sulla scorta di specifiche informazioni investigative, ha permesso di scongiurare ulteriori atti di violenza e di assicurare alla giustizia i responsabili. Il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Civitavecchia ha accolto le richieste di applicazione della custodia cautelare, riconoscendo la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di inquinamento probatorio. L’inchiesta rimane aperta e sono in corso ulteriori accertamenti per verificare eventuali complici o ulteriori vittime di questa rete criminale, al fine di ripristinare la serenità e la sicurezza nella comunità tarquiniese.
Terrore a Tarquinia: Arrestati per estorsioni e sequestro.
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