L’iniziativa “Tour Vespucci” si configura come un esempio paradigmatico di diplomazia culturale e di soft power, capace di trascendere la sua originaria finalità addestrativa per divenire un potente veicolo di promozione del sistema Italia all’estero.
L’esperienza, come sottolineato da Luca Andreoli, amministratore delegato e direttore generale Difesa Servizi, non si limita a un mero evento, ma ambisce a strutturarsi come un asset strategico e duraturo per il Paese.
L’analogia con l’attività di Amerigo Vespucci, esploratore e cartografo che ha contribuito a ridefinire la percezione del mondo, è emblematica del suo impatto.
La prossima edizione del tour, in Nord America, in concomitanza con l’anniversario della Costituzione americana, rappresenta un’occasione significativa per consolidare ulteriormente questo legame e per riproporre un format simile al “Villaggio Italia”, espressione di eccellenze e innovazione.
L’iniziativa ha superato di gran lunga le aspettative iniziali, trasformando un’attività formativa distintiva in un’efficace piattaforma di narrazione dell’Italia e delle sue capacità distintive.
Questo successo non è riconducibile esclusivamente all’azione del Ministero della Difesa, bensì al risultato di una sinergia tra diversi attori istituzionali, inclusi altri ministeri e la Presidenza del Consiglio, dimostrando la forza di un approccio integrato.
Come evidenzia Pier Domenico Garrone, consigliere del Ministro della Difesa, il “Tour Vespucci” non ha solo rappresentato l’Italia, ma l’ha connessa con il mondo, un valore che persiste anche in una fase post-evento.
La capacità del sistema Italia di confrontarsi con altri Paesi e di presentare un’immagine coerente e positiva è una risorsa fondamentale.
L’esperienza acquisita si presta a essere formalizzata in un modello di formazione, un vero e proprio “master” per la gestione di progetti complessi, non solo nel settore della difesa, ma anche nell’ambito dell’innovazione e della valorizzazione del patrimonio culturale.
Questo approccio permette di formare manager e dirigenti in grado di operare in contesti internazionali e di promuovere l’immagine del Paese.
L’obiettivo è quello di patrimonializzare i risultati ottenuti, trasformando il modello “Tour Vespucci” in una risorsa riproducibile anche nel mondo delle aziende, generando un impatto economico e culturale di lungo termine e consolidando la reputazione dell’Italia come hub di competenza e innovazione a livello globale.
La replicabilità del modello apre scenari di collaborazione e sviluppo a livello internazionale, contribuendo a rafforzare il ruolo dell’Italia come attore chiave nel panorama globale.






