La comunità di Pietracatella è sconvolta da una tragedia inaspettata: la perdita, a brevissimo intervallo di tempo, di una giovane ragazza di 15 anni e della madre, entrambe decedute nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso.
Le circostanze che hanno condotto a questo drammatico epilogo restano oggetto di approfondita indagine, ma un elemento preliminare emerge con chiarezza: si sospetta una tossinfezione di origine ancora non determinata, che potrebbe derivare da contaminazione alimentare o da esposizione a sostanze chimiche.
Il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Regionale del Molise (ASREM), Giovanni Di Santo, ha affrontato la vicenda in una conferenza stampa, sottolineando la necessità di attendere i risultati degli esami clinici in corso.
L’istituto Spallanzani di Roma, dove il padre delle vittime è attualmente ricoverato e in osservazione, sta contribuendo attivamente alla ricerca delle cause, focalizzandosi sull’analisi dei campioni biologici e sulla ricostruzione della sequenza degli eventi.
L’autopsia, cruciale per la ricostruzione accurata della dinamica, rappresenta un tassello fondamentale per orientare le indagini e chiarire la natura della sostanza responsabile.
“Ad oggi, non possiamo formulare una diagnosi definitiva,” ha precisato Di Santo, sottolineando la complessità del caso e la necessità di un’analisi approfondita e multidisciplinare.
In risposta alle domande sulla condotta clinica e diagnostica adottata al momento dell’accesso delle pazienti al pronto soccorso, il direttore generale ha riferito che il personale medico e sanitario ha operato in conformità con le linee guida e le migliori pratiche consolidate.
La prima valutazione indica che le indagini diagnostiche sono state condotte secondo protocolli standard, sebbene la rapidità e l’evoluzione clinica dei sintomi abbiano reso la diagnosi differenziale particolarmente impegnativa.
“Confermo che il percorso diagnostico è stato seguito correttamente; spetterà ora alla magistratura, attraverso le indagini, trarre le conclusioni necessarie,” ha dichiarato Di Santo, ribadendo l’impegno dell’ASREM alla massima trasparenza e collaborazione con le autorità giudiziarie.
In merito alle dimissioni delle due donne dal pronto soccorso, il direttore generale ha spiegato che la decisione è stata presa in condivisione con i familiari, sulla base di un quadro clinico iniziale caratterizzato da sintomi aspecifici, insufficienti per impostare una terapia mirata o un ricovero immediato.
Questa scelta, sebbene condivisa, ora è al vaglio delle autorità competenti per valutare se siano state prese tutte le misure necessarie in relazione all’evoluzione del quadro clinico.
La vicenda solleva interrogativi cruciali non solo sulla natura della tossinfezione, ma anche sull’efficacia dei protocolli diagnostici e sulla corretta gestione dei casi clinici complessi, richiamando l’attenzione sulla necessità di una continua revisione e aggiornamento delle procedure sanitarie per garantire la sicurezza e la salute della popolazione.
La comunità attende con angoscia i risultati delle indagini, sperando in una rapida individuazione delle cause e in un chiarimento completo di quanto accaduto.






