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giovedì 6 Novembre 2025

Truffa da milioni: arrestati imprenditore e professionisti a Roma

Un’operazione congiunta del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha portato all’esecuzione di un provvedimento cautelare nei confronti di un imprenditore edile e di tre professionisti, sospettati di aver orchestrato un sofisticato schema fraudolento finalizzato all’illegittimo arricchimento a danno dell’Erario.

L’inchiesta, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, ha portato al sequestro di beni e valori per un valore complessivo di oltre dieci milioni di euro, corrispondenti ai crediti d’imposta fraudolentemente generati.
Il fulcro dell’indagine ha messo a luce come il legale rappresentante di una società edile, attraverso un complesso meccanismo di manipolazione e inganno, abbia sfruttato gli incentivi fiscali previsti dai bonus edilizi – Superbonus 110% e Sismabonus 110% – per accumulare un ingente patrimonio a danno della collettività.
L’attività illecita si sarebbe sviluppata attraverso la gestione di lavori di riqualificazione energetica e sismica in sei condomini situati a Roma.

Il modus operandi, abilmente strutturato, prevedeva la stipula di contratti di appalto apparentemente regolari, che mascheravano l’assenza di esecuzione delle opere effettivamente pattuite.

Al posto di un effettivo intervento di ristrutturazione, la società edile emetteva fatture per operazioni inesistenti, destinati ai condomini, generando così crediti d’imposta fittizi.

Questi crediti venivano poi parzialmente monetizzati attraverso cessioni a terzi, spesso società compiacenti, e utilizzati per compensare debiti tributari.
Per rendere la frode più complessa e difficile da rilevare, i professionisti coinvolti – presumibilmente ingegneri e architetti – avrebbero consapevolmente fornito false asseverazioni tecniche, attestando in modo mendace l’avvenuta esecuzione dei lavori e la conformità degli stessi ai requisiti previsti dalla normativa.

Questo artificio era cruciale per ottenere l’approvazione delle pratiche e per poter procedere alla successiva cessione dei crediti d’imposta.
Le indagini hanno inoltre evidenziato come il sistema abbia compromesso l’integrità di un importante strumento di politica economica, finalizzato a incentivare l’efficientamento del patrimonio edilizio nazionale e a supportare il settore delle costruzioni, generando un danno erariale di notevole entità e minando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Il provvedimento cautelare, oltre alla custodia in carcere per l’imprenditore, prevede l’esclusione dalla possibilità di accedere a finanziamenti, agevolazioni e contributi pubblici per la società a lui collegata e l’interdizione dall’esercizio della professione per i professionisti coinvolti, in attesa di un processo che dovrà accertare le loro responsabilità.

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