L’estate 2025 si conclude con un successo tangibile per il settore turistico italiano, segnando una media di 8 camere vendute su 10 nelle strutture ricettive, sia alberghiere che extra-alberghiere.
Uno scenario promettente proietta i prossimi mesi, con un tasso di prenotazioni già elevato al 50% e una crescita trainata dai mercati francesi e tedeschi, seguita da Svizzera, Benelux e Austria.
Questi dati, emersi dall’ultima indagine Isnart per Unioncamere ed Enit nell’ambito dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo, delineano un quadro di resilienza e vitalità per un settore strategico per l’economia nazionale.
Se il patrimonio storico-culturale si conferma, inesorabile, motore primario di attrazione turistica (rappresentando il 35% delle motivazioni di viaggio), l’analisi approfondita delle tendenze del turismo italiano negli ultimi quindici anni rivela una trasformazione significativa nella domanda.
Il visitatore contemporaneo non si limita più a contemplare monumenti e opere d’arte, ma ricerca esperienze immersive, autentiche, che lo coinvolgano attivamente nelle tradizioni locali e nella ricca offerta enogastronomica.
Questo desiderio di “vivere” il territorio, piuttosto che semplicemente visitarlo, sta ridefinendo l’identità stessa dell’offerta turistica italiana.
Un elemento cruciale di questa evoluzione è la crescente rilevanza del mercato internazionale.
La percentuale di turisti stranieri è passata dal 46% nel 2010 al 56% nell’estate 2025, includendo sia i pernottamenti nelle strutture ricettive tradizionali che negli alloggi privati.
Questa crescita, particolarmente significativa, è accompagnata da un aumento della spesa media pro-capite: 86 euro al giorno per l’alloggio e 105 euro per tutte le altre voci di spesa, evidenziando una domanda sempre più sofisticata e orientata alla qualità.
L’aumento della spesa riflette inoltre una propensione all’acquisto di prodotti e servizi locali, contribuendo a sostenere l’economia delle comunità ospitanti.
L’impatto dell’anno giubilare a Roma e nel Lazio si fa sentire con una forza innegabile: 1,7 milioni di visitatori nella Capitale, un incremento dell’8,8% rispetto al 2024 e un robusto +6,5% per l’intera regione.
L’aumento delle prenotazioni di alloggi turistici privati, con una crescita dell’11,9% a Roma e del 10,4% nel Lazio, amplifica ulteriormente questa fotografia positiva, superando di gran lunga la media nazionale (+3,4%).
Questo dato testimonia non solo l’attrattiva dell’evento religioso, ma anche la capacità del territorio di accogliere e gestire flussi turistici di grandi dimensioni, rafforzando la sua immagine di destinazione di eccellenza.
Infine, l’integrazione di tecnologie innovative, in particolare l’intelligenza artificiale, sta progressivamente trasformando il modo in cui le strutture ricettive operano.
Oltre il 27% degli hotel ha già adottato soluzioni basate sull’IA, una percentuale che sale al 47% per le strutture di lusso (4/5 stelle), ottimizzando processi, personalizzando l’esperienza del cliente e migliorando l’efficienza operativa.
Questa spinta all’innovazione è fondamentale per rimanere competitivi in un mercato in continua evoluzione e per rispondere alle crescenti aspettative dei viaggiatori moderni.
L’adozione dell’IA non rappresenta solo un investimento tecnologico, ma un vero e proprio cambio di paradigma nel modo di concepire l’ospitalità.










