L’inchiesta sulla tragica esplosione di via Gordiani, a Roma, si appresta a innescare una fase cruciale con l’imminente apertura delle prime iscrizioni nel registro degli indagati. La Procura di Roma, guidata nell’indagine da un team di specialisti, sta procedendo con la massima cautela e rigore scientifico per accertare le responsabilità e le dinamiche che hanno portato a questo evento devastante.Attualmente, le ipotesi di reato formulate nel fascicolo d’indagine si concentrano su disastro colposo e lesioni personali, ma il ventaglio delle possibili accuse potrebbe ampliarsi in seguito a una più approfondita analisi delle evidenze. Gli inquirenti non escludono, infatti, la possibilità di contestare reati ambientali, considerando la complessità del sito e le possibili irregolarità nella gestione dei rifiuti e delle attività che vi erano svolte. La valutazione di profili ambientali, in particolare, si focalizzerà sull’eventuale presenza di sostanze pericolose e sulla loro corretta manipolazione, nonché sulla verifica del rispetto delle normative in materia di sicurezza e prevenzione incendi.L’approfondimento delle testimonianze assume un ruolo determinante nella ricostruzione degli eventi. Saranno ascoltati i presenti sul luogo dell’esplosione, a partire da coloro che si trovavano nel distributore di carburante nel momento in cui si è verificato lo scoppio. Questi resoconti, unitamente all’analisi forense delle macerie e dei resti recuperati, forniranno elementi preziosi per comprendere la sequenza degli eventi e individuare possibili cause.Un’attenzione particolare sarà rivolta alle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. L’analisi dettagliata di questi filmati, effettuata da esperti di video-analisi, si propone di ricostruire le fasi precedenti all’esplosione, identificando movimenti di persone, veicoli e possibili anomalie che potrebbero aver contribuito alla catastrofe. La corretta interpretazione di questi dati, spesso frammentari e compromessi da condizioni ambientali sfavorevoli, rappresenta una sfida tecnica significativa.La Procura, in collaborazione con la Polizia Scientifica e con consulenti tecnici esterni, sta inoltre valutando la possibilità di effettuare simulazioni e ricostruzioni virtuali dell’esplosione, al fine di comprendere meglio la propagazione delle onde d’urto e l’impatto sui dintorni. Questa operazione mira a confermare o smentire le ipotesi formulate sulla base delle prime indagini e a fornire una rappresentazione accurata degli eventi per i familiari delle vittime e per l’opinione pubblica. L’obiettivo primario, oltre all’accertamento delle responsabilità penali, è quello di garantire la piena luce sulla vicenda e di trarre lezioni utili per prevenire il ripetersi di simili tragedie, rafforzando la sicurezza degli impianti e delle attività a rischio.