Onde sonore del Mediterraneo e oltre: EtnoMuSa celebra il mare in concertoIl 9 dicembre, l’Aula Magna della Sapienza di Roma si trasformerà in un palcoscenico per un viaggio sonoro senza confini.
L’Istituzione Universitaria dei Concerti conclude la sua stagione jazz con un concerto straordinario: “Canti del mare con EtnoMuSa”, un’esperienza musicale che intreccia tradizioni orali provenienti da diverse culture costiere.
EtnoMuSa, un’orchestra unica nel suo genere in Europa, si distingue per la sua dedizione alla musica di tradizione orale, sociale ed etnica.
Questo progetto ambizioso esplora il ricco patrimonio culturale legato all’esperienza umana del mare, evocando immagini di tonnare calabresi, leggende piratesche bretoni e irlandesi, la vibrante energia del Brasile, i ritmi ancestrali dei raccoglitori di sale siciliani e le melodie malinconiche dei pescatori veneziani.
La serata culminerà con la prima esecuzione assoluta di “Lu mari è lia”, un canto raro recuperato dall’etnomusicologo e compositore Virgilio Savona, figura di spicco del Quartetto Cetra.
Questa riscoperta musicale, attualizzata dall’orchestra, testimonia l’importanza della ricerca e della valorizzazione del patrimonio immateriale.
Guidata dal direttore Francesco Berrafato, organettista e studioso appassionato di musica tradizionale, EtnoMuSa incarna una visione artistica innovativa.
Berrafato, impegnato nella ricerca delle connessioni tra musica orale e generi contemporanei come la musica classica ed elettronica, ha saputo dare all’orchestra una direzione precisa, valorizzando la ricchezza e la diversità delle sue sonorità.
EtnoMuSa è parte integrante di MuSa Sapienza, un progetto più ampio che raccoglie quattro orchestre – Classica, Jazz, Blues ed EtnoMuSa – creando un vero e proprio ecosistema musicale all’interno dell’Università Sapienza.
La forza di EtnoMuSa risiede nella sua composizione eterogenea: studenti, ricercatori e personale universitario provenienti da Nicaragua, Spagna, Egitto, Turchia, Iran e da altri paesi, che arricchiscono l’orchestra con le proprie tradizioni musicali.
La presenza di Tony Esposito, figura di riferimento della percussione italiana, impreziosisce ulteriormente il concerto.
Artista poliedrico, Esposito ha saputo fondere le sue radici mediterranee con influenze africane, jazz, rock e sperimentazioni sonore, creando strumenti unici e contribuendo al sound ritmico di numerosi artisti.
La sua esperienza nel Neapolitan Power, movimento che ha animato la scena musicale italiana a partire dagli anni Settanta, testimonia la sua capacità di innovazione e la sua profonda conoscenza delle tradizioni musicali.
Il concerto promette quindi un’immersione in un universo sonoro affascinante, un ponte tra culture e generazioni, un omaggio alla forza e alla bellezza della musica come veicolo di identità e dialogo.






