Il Teatro dell’Opera di Roma celebra il centenario della scomparsa di Georges Bizet e il quindicesimo anniversario della sua opera più iconica, *Carmen*, con una riproposizione sontuosa e fedele a un allestimento storico, vero e proprio patrimonio artistico. Questo ritorno sulla scena rappresenta non solo un omaggio al compositore francese, ma anche un’occasione per riscoprire un progetto scenico di eccezionale valore, concepito nel 1970 e raramente riproposto. L’allestimento originale, firmato dal maestro Renato Guttuso, si distingue per la sua forza espressiva e il suo linguaggio visivo innovativo, che ha contribuito a consacrare *Carmen* come un’opera capace di interpretare le passioni umane in chiave moderna. Guttuso, con la regia di Sandro Bolchi, creò un universo visivo potente e suggestivo, documentato attraverso un’incredibile mole di disegni – oltre mille, di cui una parte considerevole andata perduta – che riflettono la complessità del lavoro creativo.La ricostruzione di questo allestimento si è rivelata un’impresa titanica, richiedendo un lavoro meticoloso e appassionato da parte di scenografi, costumisti e tecnici. Dalle poche tele dipinte sopravvissute, ai disegni tecnici prodotti, superando il centinaio, fino alla creazione ex novo di trenta pareti, venti carrelli, ottanta elementi costruttivi, un nuovo fondale e un nuovo soffitto per il terzo atto, ogni dettaglio è stato curato per restituire al pubblico l’esperienza scenica originale. L’analisi e il restauro di oltre trecento costumi, dei più di trecento disegnati da Guttuso, hanno offerto un’ancora fondamentale per la ricostruzione, integrati da preziose fonti documentali come gli articoli dell’epoca e l’unico bozzetto a colori, un’immagine di una sigaraia, custodito nella Fondazione Guttuso. La prima assoluta dell’allestimento storico, etichettata dai media come “La Carmen in minigonna,” suscitò un acceso dibattito, testimoniando la capacità dell’opera di intercettare e interpretare il sentire del tempo. La presenza di Grace Bumbry, celebre mezzosoprano, che interpretò il ruolo di Carmen più di un centinaio di volte nel mondo, ma che si esibiva per la prima volta in Italia dopo Napoli, contribuì a rendere l’evento memorabile. Affiancarono Bumbry il tenore Richard Tucker (Don José) e il giovane Leo Nucci (Dancairo), figure che avrebbero poi segnato la storia del melodramma.La nuova produzione vede protagonisti interpreti di fama internazionale. Gaëlle Arquez, acclamata per le sue interpretazioni del ruolo del titolo in Europa, debutterà sul palco del Teatro dell’Opera di Roma. Joshua Guerrero si calerà nei panni di Don José, mentre Erwin Schrott darà voce a Escamillo e Mariangela Sicilia sarà Micaëla. Un cast alternativo, con Ketevan Kemoklidze, Jorge de León, Andrei Bondarenko ed Ekaterina Bakanova, si esibirà nelle repliche del 22, 25 e 27 giugno. Il Coro del Teatro dell’Opera di Roma, sotto la direzione di Ciro Visco, e la Scuola di Canto Corale contribuiranno a creare un’esperienza musicale completa e coinvolgente, omaggiando l’eredità artistica di Georges Bizet e la visione scenica di Renato Guttuso.
Carmen a Roma: un centenario tra storia e nuova passione.
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