L’imminente edizione del Caracalla Festival si concluderà con una rappresentazione di straordinaria potenza espressiva: i *Carmina Burana* di Carl Orff, un’opera che incarna una tempesta di energia vocale e orchestrale.
Ciro Visco, direttore del Coro dell’Opera di Roma, descrive l’opera come una sfida tecnica complessa, caratterizzata da dinamiche estreme – pianissimi delicatissimi e fortissimi travolgenti – che richiedono una padronanza assoluta da parte dell’interprete.
Più che una semplice composizione musicale, i *Carmina Burana* rappresentano un affresco sonoro che esplora l’essenza dell’esistenza umana.
Oltre al celebre prologo, scandito dai colpi di timpano e che evoca il dominio ineluttabile del fato, l’opera si rivela un viaggio attraverso la rinascita della vita, attraverso colori vividi e sonorità suggestive che dipingono un quadro complesso, intriso di mistero e di una profonda dicotomia tra amore divino e amore terreno, fino a culminare in un’esaltazione gioiosa della sensualità e della vitalità.
Il Coro dell’Opera di Roma, sotto la guida di Visco, sarà fulcro della serata conclusiva, orchestrata dalla direzione artistica di Damiano Michieletto.
A loro si affiancherà l’Orchestra, diretta dal maestro venezuelano Diego Matheuz, che torna a Caracalla con un’eredità prestigiosa, dopo aver affrontato con successo *Mass* di Bernstein nel 2022.
La voce solistica sarà affidata a Giuliana Gianfaldoni (soprano), Levy Sekgapane (tenore) e Vito Priante (baritono), quest’ultimo interprete memorabile di Leporello nel recente allestimento del *Don Giovanni*.
La partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera arricchisce ulteriormente l’evento, testimoniando l’impegno dell’istituzione romana nella formazione dei giovani talenti.
L’impatto dei *Carmina Burana* sul pubblico è stato immediato e duraturo, fin dalla prima rappresentazione l’8 giugno 1937 alla Staatsoper di Francoforte.
L’opera di Orff, figura eccentrica e innovativa nel panorama musicale tedesco del Novecento, si distingue per il suo stile inconfondibile, che fonde elementi medievali e moderni in un linguaggio sonoro potente e originale.
La scelta del testo, tratto da un corpus di canti goliardici medievali conservati nel manoscritto Burana, custodito nella biblioteca del convento Benediktbeuren, conferisce all’opera una dimensione universale.
I testi, scritti in latino medievale e in un linguaggio vernacolare tedesco, evocano un mondo di festività, dolore, amore e morte, intessuti di riferimenti alla natura e al vino.
L’assenza di personaggi definiti sottolinea l’universalità del messaggio: l’uomo, con le sue gioie e i suoi dolori, è l’unico protagonista.
Ciro Visco, con una carriera costellata di successi in prestigiosi teatri e accademie internazionali, condivide la sua esperienza e la sua passione per il canto corale.
La sua leadership ha portato a risultati significativi, frutto di un lavoro intenso e di una dedizione totale.
Il Coro dell’Opera di Roma, composto da professionisti impegnati, affronta ogni sfida con professionalità e un profondo senso di responsabilità, incarnando l’eccellenza del panorama musicale italiano.
La cura del dettaglio e la ricerca della perfezione saranno gli elementi distintivi di questa interpretazione dei *Carmina Burana*, un omaggio alla potenza e alla bellezza di un capolavoro immortale.