Editoria italiana: declino, innovazione e sfida digitale.

L’industria libraria italiana, dopo un picco di performance nel 2016 (81,3 milioni di copie vendute) e un successivo, seppur contenuto, incremento che ha toccato i 104,8 milioni nel 2021, sta attraversando una fase di stabilizzazione con una tendenza al lieve declino, attestandosi nel 2024 a 102,6 milioni di copie distribuite.
Questa dinamica si inscrive in un quadro più ampio che rivela profonde disomogeneità territoriali: il divario tra Nord e Sud del Paese, in termini di accesso alla lettura e di infrastrutture culturali come biblioteche e librerie, rimane una ferita aperta e un ostacolo significativo alla diffusione della cultura.
Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha risposto a questa situazione con un significativo investimento, raddoppiando i fondi destinati a biblioteche ed editoria per il 2025, per un totale di 54,8 milioni di euro.
Questa iniezione di risorse mira a stimolare la ripresa del settore e a colmare le lacune infrastrutturali, ma si pone anche l’interrogativo cruciale: come rilanciare la crescita della lettura in un’era caratterizzata da profonde trasformazioni tecnologiche e sociali?La sfida più urgente è quella di accompagnare le case editrici in un percorso di innovazione radicale, guidato dall’avvento dell’Intelligenza Artificiale (IA).

L’IA non è solo uno strumento di ottimizzazione dei processi editoriali, ma un vero e proprio agente di cambiamento che può ridefinire il modo in cui i libri vengono creati, distribuiti e fruiti.
Dalla generazione automatica di contenuti alla personalizzazione dell’esperienza di lettura, le opportunità offerte dall’IA sono enormi, ma richiedono investimenti in competenze, infrastrutture e modelli di business innovativi.
Le misure di sostegno alla domanda approvate dal governo per il 2025 rappresentano un primo passo, ma il 2026 potrebbe segnare un punto di svolta con l’introduzione di una legge dedicata al libro.

Questa legge dovrebbe non solo fornire un quadro normativo chiaro e stabile per il settore, ma anche promuovere l’innovazione, sostenere la formazione di nuovi talenti e favorire la collaborazione tra editori, autori, biblioteche e istituzioni culturali.
Il dibattito su queste tematiche cruciali sarà al centro di “Più libri più liberi”, la Fiera nazionale della piccola e media editoria, che si terrà alla Nuvola dell’Eur dal 4 all’8 dicembre.
L’evento, organizzato dall’Associazione Italiana Editori (Aie), offrirà un’occasione unica per confrontarsi con esperti del settore, analizzare i dati del mercato e individuare le strategie più efficaci per affrontare le sfide del futuro.
L’incontro inaugurale, “Dove va l’editoria: politiche per il libro in Italia”, vedrà il Ministro Giuli dialogare con il presidente di Aie, Innocenzo Cipolletta, e con il presidente del Gruppo Piccoli editori, Lorenzo Armando.

Giovanni Peresson, responsabile dell’ufficio studi di Aie, presenterà un’analisi approfondita dell’evoluzione del mercato editoriale dal 2008 ad oggi.
Un secondo incontro, “Piccoli editori, grandi sfide: politiche, strumenti e prospettive”, si concentrerà sull’analisi del mercato del 2025, con particolare attenzione alla piccola e media editoria, formulando ipotesi e previsioni per la chiusura dell’anno in corso e l’avvio del 2026.
La discussione verte, in sostanza, sull’importanza di un ecosistema editoriale dinamico, resiliente e capace di sfruttare le opportunità offerte dalla trasformazione digitale, garantendo al contempo l’accesso alla cultura e alla lettura per tutti i cittadini italiani.

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