Fantastica: Un’Indagine Plurale sull’Arte Italiana del XXI SecoloLa 18a Quadriennale d’arte, denominata “Fantastica”, si configura come un’istantanea vibrante e complessa del panorama artistico italiano contemporaneo.
Un progetto corale, che coinvolge oltre cinquanta artisti, nati tra gli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta – molti dei quali giovani interpreti, esordienti alla Quadriennale – offre una prospettiva inedita sulle tendenze, le inquietudini e le aspirazioni che definiscono la creatività del nostro tempo.
La mostra, ospitata presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma, dal 11 ottobre al 18 gennaio, non è semplicemente una collezione di opere, ma un vero e proprio laboratorio di idee, un crogiolo di linguaggi e una piattaforma di dialogo tra generazioni.
L’impostazione curatoriale privilegia un approccio multidisciplinare, con una significativa presenza di opere *site-specific*, pensate e realizzate in dialogo diretto con lo spazio espositivo.
Questa scelta non solo valorizza l’unicità del luogo, ma stimola anche una riflessione critica sul ruolo dell’opera d’arte nel contesto sociale e culturale.
Le 187 opere esposte, provenienti da diverse discipline – pittura, scultura, installazione, fotografia, video – si articolano attorno a cinque nuclei tematici, ciascuno guidato da una sensibilità curatoriale distinta.
“La mia immagine è ciò da cui mi faccio rappresentare”, curata da Luca Massimo Barbero, esplora le molteplici sfaccettature dell’autoritratto contemporaneo, smontando i canoni tradizionali e interrogandosi sul rapporto tra identità, rappresentazione e percezione di sé.
Francesco Bonami, con “Memoria piena.
Una stanza solo per sé”, affronta il tema dell’identità artistica, indagando le connessioni e le tensioni tra l’individualità e la comunità, tra la solitudine creativa e l’interscambio culturale.
“Il tempo delle immagini.
Immagini fuori controllo?”, a cura di Emanuela Mazzonis, si concentra sull’onnipresenza e sulla manipolazione dell’immagine nella società contemporanea, analizzando il ruolo della fotografia e dei nuovi media nella produzione del significato e nella costruzione della realtà.
Un’indagine cruciale in un’era dominata dalla sovrabbondanza visiva e dalla proliferazione di *fake news*.
Francesco Stocchi, con un approccio volutamente minimalista e privo di titolo, pone al centro l’atto creativo stesso, esaltando l’autonomia dell’artista e la sua capacità di progettare spazi espositivi che favoriscano l’incontro e la partecipazione del pubblico.
La sua sezione invita a riflettere sul processo creativo come un percorso di scoperta e di costruzione di senso, un’esperienza condivisa tra artista e spettatore.
Infine, “Il corpo incompiuto” di Alessandra Troncone, propone un’indagine provocatoria sulle molteplici narrazioni contemporanee del corpo umano e non umano, attingendo a miti, scienza, trasformazioni sociali e tecnologie emergenti.
Un percorso che interroga i confini del corpo, la sua fragilità, la sua capacità di mutamento e la sua relazione con il mondo che lo circonda.
Oltre alle mostre tematiche, un ricco calendario di performance – che esplorano le complesse relazioni tra corpo, spazio e opera – arricchisce ulteriormente l’esperienza della Quadriennale, creando un ambiente dinamico e stimolante.
La mostra, promossa dalla Fondazione La Quadriennale di Roma, con il sostegno di istituzioni pubbliche e private, si configura come un evento culturale di primaria importanza, un momento di riflessione e di celebrazione dell’arte italiana del XXI secolo.