(di Ida Bini, con ampliamenti e approfondimenti)Il Festival della Letteratura di Viaggio, giunto alla sua sedicesima edizione, si configura come un caleidoscopio di narrazioni che rispecchiano la complessità del mondo.
Antonio Politano, direttore artistico e fotografo di viaggi, ne descrive l’essenza citando Walt Whitman, da una location evocativa, la Società Geografica Italiana, dove l’eco di esplorazioni passate si fonde con le prospettive del presente.
Quest’anno, il tema “Isole, Mare, Oceani” non è solo un filo conduttore, ma un invito a riflettere sull’interconnessione tra uomo, ambiente e cultura.
Il Festival si espande, offrendo un programma più ricco e articolato, un vero e proprio laboratorio di idee che si dipana per dieci giorni tra il Palazzetto Mattei, i giardini di Villa Celimontana e la città di Roma.
Oltre novanta eventi – mostre fotografiche, cerimonie di premiazione, performance artistiche, incontri con autori, passeggiate tematiche, iniziative inclusive per persone con disabilità e laboratori creativi per bambini – tessono un arazzo culturale vibrante.
Politano sottolinea come il viaggio, più che una semplice traslazione fisica, sia una potente metafora: un catalizzatore di comprensione, un motore di trasformazione personale e collettiva.
Attraverso la letteratura, la fotografia, il cinema, la musica, la danza e il fumetto, il Festival esplora le mille sfaccettature dell’esperienza umana, rivelando paesaggi lontani e realtà vicine, culture e tradizioni, identità e aspirazioni.
L’anima del Festival risiede negli incontri umani.
Politano evidenzia come il viaggio sia innanzitutto un invito all’incontro, all’ascolto e alla condivisione.
L’immagine di presentazione, un uomo che si tuffa nelle acque cristalline di Filicudi, incarna questo spirito di immersione totale, di abbandono alle emozioni e alla scoperta.
I Paesi ospiti, la Polinesia Francese e il Portogallo, arricchiscono il panorama culturale con le loro storie, i loro saperi e le loro tradizioni.
Il focus sul mare e le isole – ecosistemi fragili e vitali – si intreccia con una riflessione più ampia sulla crisi climatica e sull’innalzamento dei mari, invitando a una consapevolezza urgente e a un impegno concreto.
Un’attenzione particolare è dedicata al “turismo delle radici”, con iniziative musicali e proiezioni di immagini in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, un ponte tra culture e comunità sparse nel mondo.
Il Festival non dimentica il ruolo cruciale dell’impegno civile e della giustizia sociale.
Vengono assegnati prestigiosi premi: il “Navicella d’Oro” della Società Geografica Italiana, che riconosce meriti in ambito musicale, letterario, giuridico e architettonico, e il “Premio Kapuściński” per il reportage, dedicato al giornalismo di inchiesta e al racconto di storie spesso scomode e silenziate.
I riconoscimenti celebrano figure che con il loro lavoro illuminano angoli oscuri del mondo, portando alla luce ingiustizie e sofferenze, ma anche storie di resilienza e speranza.
Parallelamente agli incontri letterari e ai dibattiti, il Festival dedica ampio spazio all’arte visiva.
La mostra “La Grande Avventura.
Da Ulisse a Corto Maltese, in viaggio con Hugo Pratt” è un omaggio a uno dei maestri del fumetto internazionale, a trent’anni dalla sua scomparsa.
L’esposizione, diffusa in diverse sedi espositive, ripercorre la sua vita, le sue opere e le sue fonti di ispirazione, offrendo uno sguardo privilegiato sulla sua visione del mondo e sulla sua capacità di creare personaggi indimenticabili e paesaggi suggestivi.
Il Festival si conclude con un invito alla riflessione sul futuro del pianeta, attraverso letture dedicate al cielo e alle costellazioni, alla poesia, alla geopolitica del mare e alla Costituzione della Terra, uno strumento fondamentale per affrontare le emergenze globali e garantire un futuro sostenibile per l’umanità.
Un viaggio alla scoperta di noi stessi e del mondo che ci circonda, un’esperienza che stimola la curiosità, accende l’immaginazione e ispira all’azione.