Fondazione Morricone: un archivio per riscoprire il maestro

La nascita della Fondazione Ennio Morricone rappresenta un atto di tutela e valorizzazione di un patrimonio artistico immenso, che va ben oltre le iconiche colonne sonore per il cinema.

Presieduta onoraria da Maria Travia Morricone, la fondazione si pone l’ambizioso obiettivo di preservare e rendere accessibile un archivio straordinario, costituito non solo dalla musica, ma anche da una ricchissima mole di appunti, schizzi e pagine inedite del compositore.
Walter Veltroni, presidente della fondazione, sottolinea come l’eredità di Morricone si articola su diverse dimensioni, che spaziano dalla musica d’opera alla composizione per il cinema, per arrivare a un vasto corpus di materiale scritto che attende di essere digitalizzato e reso fruibile al pubblico.
L’intento primario è quello di superare la dicotomia spesso percepita tra la musica per film e la “musica assoluta”, una dimensione creativa meno nota ma altrettanto significativa del percorso artistico di Morricone.
Giuseppe Tornatore, autore del documentario “Ennio”, esprime il desiderio di svelare la profondità dell’opera di Morricone, evidenziando come, anche all’interno dei limiti imposti dal cinema, il compositore abbia sempre perseguito la massima espressione artistica.

Il cinema, per Morricone, si configurava come un veicolo per diffondere la sua musica, un “cavallo di Troia” musicale capace di raggiungere un pubblico vasto e diversificato.
L’archivio della fondazione custodisce anche un tesoro di inediti: idee musicali non sviluppate, composizioni per film mai realizzati, un universo creativo che la vedova ha generosamente donato alla fondazione.

Oltre alla sede principale in Via Lovanio, si prevede l’apertura al pubblico dello spazio romano in Via Ara Coeli, l’abitazione del maestro.

Maria Travia Morricone rivela l’evoluzione del progetto fondativo, nato sulla volontà del compositore, inizialmente riluttante, ma poi convinto dell’importanza di preservare e diffondere la sua opera.
Emergono i tratti di un uomo schivo, animato da una profonda disciplina e da un’insaziabile desiderio di studio, che non voleva che la sua musica finisse dimenticata.

Un uomo che coltivava un dialogo intellettuale incessante, come dimostrano gli aneddoti sulla sua collaborazione con Pasolini, culminata in un curioso scambio di liste di compositori.
Gianni Letta, che conobbe Morricone durante la sua esperienza al giornale “Il Tempo”, ne ricorda la modestia e la riluttanza ad assumere incarichi pubblici, come la presidenza della Siae, preferendo suggerire la candidatura di Mogol.
L’agenda della fondazione è già ricca di iniziative: il lancio di un sito web concepito come una vera e propria enciclopedia, una mostra-convegno dedicata alle colonne sonore, l’esplorazione del rapporto tra musica e intelligenza artificiale e una serie di concerti in diverse città italiane, in occasione del quinto anniversario della scomparsa del maestro.

Un’eredità musicale che continua a vibrare, pronta ad essere riscoperta e condivisa.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap