sabato, 5 Luglio 2025
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Giardini Italiani: Natura, Design e l’Arte di Abitare.

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Un Dialogo tra Natura e Abitare: L’Eredità di un Giardino ItalianoLa ricerca di un senso profondo, una capacità di stupore rinnovata attraverso l’immersione nella natura, sembra essere la chiave per una vita appagante. È con questa filosofia che le architette Elica Sartogo e Nathalie Grenon Sartogo hanno concepito la mostra “Il Giardino all’Italiana”, un’esperienza multisensoriale esposta al Maxxi e documentata in un elegante catalogo (De Luca Editori d’Arte).L’idea fondante è stata la volontà di esplorare l’essenza della bellezza, declinandola attraverso la lente di paesaggio, architettura e design. Un’esplorazione che celebra l’alto artigianato italiano, unendo tradizione millenaria e innovazione in un continuum armonico tra interno ed esterno, tra la potenza della natura e l’intimità dello spazio abitato.La mostra, frutto di una collaborazione artistica intensa e originale, trae ispirazione dalle passeggiate contemplative a Villa Borghese, trasformando suggestioni naturalistiche in prototipi di arredi e mobili realizzati con una varietà di materiali: legno, ceramica, metallo, tessuti, frutto di un’attenta ricerca estetica e di un committente particolarmente sensibile. L’acqua si concretizza in un armadio ondulato e in uno specchio sinuoso; la purezza dei petali di magnolia si traduce in una scrivania; un comodino si fa cuore rosso pulsante; un tappeto assume motivi geometrici ispirati al ritmo della natura. Un’azienda artigiana si impegna nella produzione di una serie di maioliche che amplieranno ulteriormente l’universo estetico della mostra.Oltre alla componente visiva, l’esperienza si arricchisce di una dimensione olfattiva, con un viaggio tra profumi aromatici, agrumati e il delicato sentore della rosa damascena, amplificando la sensazione di essere immersi in un giardino incantato.Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano, ha giustamente sottolineato come le consolle, le sedute, gli armadi, le luci, attingano direttamente alla natura, reinterpretandone forme e comportamenti. L’italianità delle manifatture artigiane costituisce un altro elemento cruciale, come evidenziato anche dal direttore artistico del Maxxi, Francesco Stocchi, che ha rimarcato il parallelo intrinseco tra interno ed esterno. Il giardino, così, si fa abitazione del design, in un’inversione poetica che sovverte le convenzioni.Le autrici, attraverso il loro lavoro a quattro mani, hanno mirato a rivelare l’armonia inesauribile che permea il mondo naturale. Un pomodoro, una rosa, ogni elemento che compone il giardino, racchiude in sé una pienezza, una completezza che sfida ogni artificio umano.Lo scrittore Marco Lodoli, con acume e profondità, descrive il giardino come un luogo simbolico, un ponte tra l’esterno incantevole e potenzialmente minaccioso, e la sicurezza della casa. Abbiamo bisogno di uno spazio intermedio, un *locus amoenus* senza confini, un *hortus conclusus* che offra protezione. Le autrici, in un gesto di apertura, hanno invitato il giardino a entrare in casa, trasformando fiori, alberi e fontane in elementi d’arredo, in una fiaba moderna in cui la tristezza svanisce e la natura irrompe con i suoi colori vibranti, sfumando il confine tra sogno e realtà.Come sottolinea Nathalie Grenon Sartogo, il catalogo rappresenta un’estensione vitale della mostra, un suo prolungamento oltre i confini del museo. L’installazione esterna, “Tra i Giardini Segreti”, sarà visibile fino all’autunno, perpetuando l’esperienza e invitando il pubblico a riflettere sul potere trasformativo della natura e sulla sua capacità di arricchire la nostra esistenza.

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