Il percorso compiuto fino ad oggi, un decennio di narrazione audiovisiva italiana che ha saputo conquistare un pubblico globale, merita di essere celebrato.
Queste parole, pronunciate da Marco D’Amore a Sky Tg24 Live In Roma, illuminano il dietro le quinte di “Gomorra – Le origini”, l’attesissima serie in arrivo nel 2026.
Ma “Gomorra – Le origini” non è un semplice sequel o prequel; si presenta come una rilettura originale, un’immersione profonda in un’epoca cruciale del tessuto sociale e politico italiano.
L’approccio narrativo si distingue dalla precedente serie per un’inclinazione più intima e sensibile.
Abbandonando la fredda impersonalità, la nuova stagione privilegia il punto di vista di giovani tra i 15 e i 17 anni, aprendo uno sguardo privilegiato sull’adolescenza e le sue fragilità.
Questa scelta narrativa permette un’analisi del contesto sociale e politico con una profondità inedita, un vero e proprio atto di memoria collettiva.
D’Amore sottolinea giustamente come la perdita di memoria rappresenti una delle più gravi ferite all’identità umana, e “Gomorra – Le origini” si propone di recuperare e restituire alla luce quei frammenti di storia spesso dimenticati.
Questa operazione di recupero non si limita alla ricostruzione di eventi, ma si estende alla fedele riproduzione di luoghi, costumi e atmosfere dell’epoca, creando un’esperienza immersiva per lo spettatore.
Un elemento distintivo della nuova serie è la centralità dei personaggi femminili.
Contrariamente alle rappresentazioni stereotipate che spesso caratterizzavano il Sud Italia, “Gomorra – Le origini” presenta figure femminili complesse, sfaccettate e dotate di una forza d’animo straordinaria.
L’interpretazione di Tullia Venezia, nei panni di Donna Imma, e di Fabiola Balestriere, che dà vita a Chanel, è la prova tangibile di questa volontà di rappresentare donne emancipate, intelligenti e determinate.
Questi personaggi, apparentemente fragili per la loro giovane età, incarnano una resilienza e una tenacia che le rende protagoniste attive e motore di cambiamento.
La criminalità organizzata, in questa nuova prospettiva, non è solo un insieme di atti criminali, ma un riflesso distorto delle dinamiche sociali ed economiche dell’epoca.
Se nella serie originale la criminalità era radicata in un contesto politico e armato, “Gomorra – Le origini” ne svela le origini più “piratesche”, basate sul traffico di sigarette, un’attività apparentemente marginale che, in realtà, funge da catalizzatore di tensioni e conflitti.
Questa ricostruzione permette di comprendere come la criminalità si sia infiltrata e abbia plasmato il tessuto sociale, alimentando corruzione e disuguaglianze.
La serie non si limita a condannare la criminalità, ma cerca di spiegarne le radici, offrendo una visione più completa e sfumata di un’epoca complessa e travagliata.
L’obiettivo è quello di interrogare il passato per comprendere meglio il presente e, forse, per immaginare un futuro diverso.








