Jennifer Lawrence, icona indiscussa del cinema contemporaneo, è tornata a illuminare la Festa del Cinema di Roma, consolidando un percorso artistico intriso di talento, carisma e una rara autenticità.
Il suo arrivo, come quello della sua amica Emma Stone, rappresenta più di una semplice presenza glamour: è la testimonianza di un approccio consapevole alla celebrità, lontano dagli schemi imposti dall’industria e dall’onnipresente influenza dei social media.
Dodici anni orsono, nel 2013, la giovane attrice, già acclamata per *Il lato positivo* di David O.
Russell, incantò il pubblico romano con il debutto di *Hunger Games: La ragazza di fuoco*, accolta da un’ovazione che risuonò nell’Auditorium Parco della Musica.
Ora, a 35 anni, con il prestigioso Donostia Award in arrivo da San Sebastian, Lawrence torna a Roma con *Die my love*, un’opera intensa e complessa firmata da Lynne Ramsay, un progetto di coproduzione che vede tra i suoi sostenitori anche la figura di Martin Scorsese, che l’ha poi scelta come protagonista del suo prossimo film, *What Happens at Night*, a fianco di Leonardo DiCaprio.
È proprio Scorsese che l’ha incoraggiata ad affrontare l’adattamento cinematografico del romanzo *Ammazzati amore mio* di Ariana Harwicz, una storia intensa che esplora le profondità della disperazione e del crollo emotivo.
*Die my love*, dopo la sua presentazione a Cannes, approda a Roma e successivamente sarà distribuita in Italia da Mubi a partire dal 27 novembre, ponendo la lente sull’evoluzione di Grace (interpretata da Lawrence) e Jackson (Robert Pattinson), una coppia che, in fuga dalla frenesia di New York, cerca rifugio in una remota località del Montana, solo per ritrovarsi alle prese con una crisi esistenziale acuita dalla nascita del loro primo figlio.
La performance di Lawrence, profondamente coinvolgente, sta già suscitando forti aspettative e potrebbe proiettarla nuovamente nella corsa agli Oscar, dove non figura dal 2016 con *Joy*.
Al di là del talento recitativo, Jennifer Lawrence si distingue per una personalità schietta e autoironica, spesso espressa con un umorismo diretto e perspicace.
Pur avendo a volte pagato con l’attenzione mediatica le sue reazioni istintive, l’attrice ha costantemente dimostrato un forte impegno sociale e civile, supportando cause cruciali come le Paralimpiadi, il World Food Programme, Feeding America e l’associazione no profit RepresentUs, impegnata nella lotta alla corruzione politica.
La difesa dei diritti delle donne è un altro tema centrale nel suo percorso, come testimonia la sua partecipazione come coproduttrice del documentario *Bread and roses*, di Sahra Mani, che offre uno sguardo commovente sulla vita delle donne afghane sotto il regime talebano.
Il futuro cinematografico di Lawrence si preannuncia altrettanto ricco e diversificato.
Oltre a *What Happens at Night*, tratto dall’omonimo romanzo di Peter Cameron e diretto da Scorsese, l’attrice è coinvolta come coproduttrice in progetti come il thriller *The wives* e la commedia fantascientifica *Why Don’t You Love Me?*, ispirata alla graphic novel di Paul B.
Rainey.
Queste scelte artistiche testimoniano la volontà di Jennifer Lawrence di esplorare nuove sfide interpretative e di contribuire attivamente alla narrazione di storie significative, mantenendo intatta la sua voce distintiva e la sua capacità di affascinare il pubblico a livello globale.