L’industria libraria italiana, lungi dall’essere un settore in declino come spesso prefigurato dalle profezie di crisi, ha dimostrato negli ultimi dieci anni una notevole resilienza e un’inattesa vitalità.
I dati, presentati dall’Associazione Italiana Editori (AIE) durante il Festival dell’Economia e della Cultura a Viterbo, rivelano un incremento del 7% al netto dell’inflazione, che si traduce in un robusto +28% a prezzi correnti.
Questo balzo economico, che porta il fatturato da 2,517 miliardi di euro nel 2014 a 3,234 miliardi nel 2024, testimonia una capacità di adattamento e una profonda trasformazione del modello di business editoriale.
Questa crescita non è un mero riflesso di dinamiche congiunturali, bensì il risultato di un profondo ripensamento del ruolo del libro nella società contemporanea.
L’industria ha saputo intercettare, elaborare e integrare i rapidi cambiamenti sociali e tecnologici, trasformando le sfide in opportunità.
L’avvento del digitale, lungi dall’essere un nemico, si è rivelato un vettore di nuovi canali distributivi e di nuove forme di fruizione, aprendo la strada all’e-book e agli audiolibri, ampliando l’accesso alla lettura e coinvolgendo nuove generazioni di lettori.
Tuttavia, il presidente di AIE, Innocenzo Cipolletta, pone l’attenzione sulle nuove, pressanti sfide che si profilano all’orizzonte.
L’intelligenza artificiale, con il suo potenziale dirompente, solleva interrogativi inediti sulla creazione, la distribuzione e la proprietà intellettuale delle opere letterarie.
Parallelamente, si registra una mutazione nei comportamenti di lettura, in particolare tra i giovani e gli studenti, che richiedono un ripensamento dei formati, dei contenuti e dei canali di comunicazione.
In questo contesto, emerge l’urgenza di una politica culturale organica e di una legislazione specifica per il libro, in grado di sostenere le imprese editoriali, incentivare la creatività e preservare il ruolo centrale del libro come motore di cultura e di identità nazionale.
Una legge per il libro non può limitarsi a misure di sostegno economico, ma deve promuovere la formazione di nuovi scrittori, stimolare la diversità delle voci editoriali e rafforzare la presenza del libro nelle scuole e nelle biblioteche.
La presentazione dei dati del mercato, affidata a Giovanni Peresson, responsabile dell’ufficio studi di AIE, sarà un momento cruciale per analizzare nel dettaglio le tendenze emergenti e le criticità da affrontare.
Il confronto con figure di spicco del settore come Isabella Ferretti, leader di una casa editrice internazionale, e Paolo Repetti, figura storica dell’editoria italiana, offrirà spunti di riflessione preziosi.
La moderazione di Sabina Minardi, giornalista di prestigio, garantirà un dibattito aperto e stimolante.
Il Festival dell’Economia e della Cultura, promosso dalla Regione Lazio e realizzato da Lazio Innova, si configura come un importante osservatorio privilegiato per comprendere l’evoluzione dell’industria libraria italiana e le sue implicazioni per il futuro del Paese.
Con il patrocinio del Ministero della Cultura e del Comune di Viterbo, e la collaborazione di AIE, Anica e Medioera, l’evento si propone di stimolare un dibattito ampio e approfondito sul ruolo cruciale del libro nella società contemporanea.
La capacità di interpretare le trasformazioni sociali, tecnologiche e culturali rimane la chiave per garantire la prosperità e la rilevanza duratura dell’industria libraria italiana.







