Per anni, il cinema dell’orrore ha navigato in acque poco agitate, relegato a circuiti di nicchia e spesso liquidato come intrattenimento di serie B, un genere marginale in contrasto con la presunta nobiltà del “cinema impegnato” o della comicità più popolare.
Un’incomprensione profonda che ha limitato la sua visibilità e il riconoscimento del suo valore artistico.
Oggi, questa situazione è in rapida evoluzione.
L’orrore, lungi dall’essere un semplice veicolo di spavento, sta emergendo come una forma espressiva complessa e sofisticata, capace di esplorare temi universali come la paura, la perdita, la violenza e la resilienza umana.
Questa presa di coscienza si manifesta in modo significativo con il crescente riconoscimento dei film horror in festival cinematografici di prestigio come Cannes e Venezia, luoghi tradizionalmente dominati da opere considerate più “alte”.
L’Italian Horror Fantasy Fest, recentemente celebrato a Palazzo Valentini, rappresenta un punto di svolta emblematico in questo panorama in trasformazione.
La presenza di un evento dedicato a questo genere in un contesto così istituzionale, con la consegna della Medaglia della Presidenza dell’Assemblea Capitolina a Dario Argento, autore indiscusso del cinema horror italiano, sottolinea un cambiamento radicale nel modo in cui questo genere è percepito.
Argento, con la sua visione innovativa e il suo linguaggio stilistico inconfondibile, ha contribuito in modo determinante a elevare il cinema dell’orrore a forma d’arte riconosciuta, superando pregiudizi e stereotipi.
Il festival, guidato con passione da Luigi Pastore, offre un’occasione unica per approfondire le sfaccettature del cinema horror e fantasy, attraverso incontri, dibattiti e proiezioni.
Quest’anno, la partecipazione e il riconoscimento di Francesco Costabile, candidato all’Oscar, testimoniano l’elevato livello artistico e la rilevanza internazionale dell’evento.
La presenza di Paolo Ruffini in veste di presentatore e la giuria presieduta dai Manetti Bros.
, duo di registi che hanno saputo coniugare maestria tecnica e sensibilità narrativa, confermano ulteriormente l’ambizione e la qualità dell’Italian Horror Fantasy Fest.
Questo momento di celebrazione non è solo una vetrina per il cinema horror, ma un’occasione per riflettere sulla sua evoluzione, sulla sua capacità di innovare e di dialogare con il pubblico contemporaneo, e, soprattutto, sulla necessità di abbattere le barriere che per troppo tempo lo hanno confinato in un angolo del panorama cinematografico.
L’orrore, finalmente, trova la sua giusta collocazione nel cuore pulsante della cultura italiana.