Immerso nel cuore del paesaggio romano, tra le vestigia del Parco di Veio e la suggestiva cornice della Via Tiberina, il Casale Arco di Malborghetto riapre le sue porte a un percorso espositivo e didattico che esplora il profondo legame tra fede, viaggio e identità culturale.
Dal 11 ottobre 2024 al 1° marzo 2026, la mostra “Malborghetto: Echi di Pellegrinaggio e Giubilei” si affianca al percorso ludico-didattico “Giocando la Storia”, un’iniziativa frutto della collaborazione con Explora, il Museo dei Bambini di Roma, offrendo un’esperienza immersiva adatta a tutte le età.
L’Arco di Malborghetto, un tempo semplice monumento commemorativo, si è trasformato nel corso dei secoli in stazione di posta e, soprattutto, in *hospitium*, un luogo di accoglienza fondamentale lungo la Via Flaminia.
La mostra ripercorre questo percorso evolutivo, illuminando il ruolo cruciale che il casale ha ricoperto durante i Giubilei dal 1300 al 1575.
“L’Arco di Malborghetto restituisce centralità a un luogo che per secoli ha rappresentato un varco tra mondi, un punto di ristoro per corpi e anime stanchi,” afferma Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma.
“È una stratificazione storica e religiosa tangibile, un palinsesto di epoche che ci permette di comprendere non solo la storia di un edificio, ma anche il significato profondo del cammino, del transito e dell’incontro.
”L’esposizione si addentra nel fenomeno del pellegrinaggio lungo la Via Flaminia, un’arteria vitale che, dal IV al XVII secolo, ha collegato Roma al mondo, accogliendo flussi di fedeli in cerca di redenzione e conoscenza.
Il casale di Malborghetto, nato intorno a un arco quadrifronte eretto in epoca costantiniana, si rivela un nodo cruciale di questo intenso passaggio.
I reperti esposti, selezionati con cura, offrono uno sguardo privilegiato sull’affermazione del cristianesimo, dalla presenza di frammenti legati alla battaglia di Ponte Milvio – un simbolo di svolta nella storia romana – a un prezioso crocifisso in bronzo, testimonianza della devozione popolare, senza dimenticare le monete coniate in occasione dei Giubilei, veri e propri documenti economici e propagandistici.
Ma la mostra non si limita a presentare oggetti d’epoca.
Essa propone un viaggio nel tempo, attraverso la ricostruzione degli ambienti, la narrazione delle storie di pellegrini e di coloro che li hanno accolti.
Accanto agli oggetti di valore storico, si trovano oggetti di uso quotidiano: speroni, spille, fibbie in ferro e bronzo, elementi che svelano i dettagli del viaggio e della vita dei viandanti.
E, naturalmente, la conchiglia Capasanta, simbolo universale del pellegrinaggio medievale, un segno distintivo per chi intraprendeva un cammino spirituale.
In parallelo, “Giocando la Storia” si propone come un’esperienza inclusiva e accessibile a tutti, con pannelli in braille e video in Lingua dei Segni Italiana (LIS).
Si tratta di una caccia al tesoro interattiva, che trasporta i bambini in un viaggio virtuale attraverso i secoli, grazie a quiz digitali, contenuti multimediali fruibili tramite QR code e pannelli sagomati che permettono di “indossare” i panni di figure storiche.
Un gioco illustrato ispirato alla battaglia di Ponte Milvio, insieme a laboratori pratici che introducono le tecniche costruttive dell’antichità, stimolano la creatività e la curiosità dei più piccoli, rendendo l’apprendimento un’avventura emozionante e coinvolgente.








