Il ruggito silenzioso di una rivoluzione culturale, incapsulato in una rivista.
*Mrs.
Playmen*, la serie Netflix prodotta da Aurora Tv e ispirata alla tumultuosa esistenza di Adelina Tattilo, trascende il mero racconto biografico per divenire un vivido affresco di un’epoca cruciale e un’inquietante riflesso dei nostri tempi.
Carolina Crescentini, interprete carismatica della figura centrale, ne sottolinea la sorprendente attualità: una storia che affonda le sue radici nella fervente contestazione degli anni ’60 per risuonare con una prepotente eco nel dibattito contemporaneo.
Adelina Tattilo, figura enigmatica scomparsa nel 7000, emerge come una forza inaspettata nel panorama editoriale italiano.
Erede involontaria di un impero di pubblicazioni erotiche, Playmen, si trova a navigare in un mare di debiti e scetticismo dopo l’abbandono del marito Saro Balsamo.
Contrariamente alle aspettative, e scontrandosi con la prudenza dei collaboratori, Adelina non cede alla vendita della rivista, ma abbraccia la sfida con un’audacia inattesa.
La sua visione trasforma Playmen da semplice rivista erotica a piattaforma culturale all’avanguardia.
Un’audace commistione di fotografia patinata e contributi intellettuali di spicco – da Jean-Paul Sartre a Susan Sontag, da Henry Miller ad Allen Ginsberg – eleva la pubblicazione a specchio lucido della società italiana e internazionale, interrogandone i tabù e le convenzioni.
Adelina, donna di fede, moglie e madre, si rivela una figura complessa, capace di reinventarsi e di incarnare una nuova forma di potere femminile.
La sua metamorfosi non è solo un percorso di crescita personale, ma un atto di ribellione contro un sistema patriarcale che relegava la donna a mero oggetto del desiderio.
Adelina non si limita a esplorare il piacere femminile, ma affronta temi scottanti come la sessualità transessuale, l’omosessualità, il diritto al divorzio e all’aborto, sdoganando argomenti che, all’epoca, erano relegati nell’ombra.
Crescentini, profondamente commossa dalla figura di Adelina, ne ha studiato a fondo le biografie, sottolineando la sua capacità di lasciare un segno tangibile nel cambiamento sociale.
La serie non è solo un omaggio a una figura controversa, ma un monito per le generazioni future.
Il rischio di perdere le conquiste delle donne che l’hanno preceduta è concreto, come dimostrano le somiglianze disturbanti tra i delitti d’onore del passato e i femminicidi odierni, o la recente sentenza a Macerata, che riflette un’inquietante persistenza di pregiudizi e una drammatica sottovalutazione della dignità umana.
*Mrs.
Playmen* diventa così un potente invito alla riflessione, un grido d’allarme che ci esorta a non dimenticare il prezzo delle libertà che abbiamo ereditato e a lottare affinché il cambiamento sia reale e duraturo.
Una serie che, al di là del suo valore di intrattenimento, ci ricorda che la battaglia per l’emancipazione femminile è tutt’altro che conclusa.








