“Cose che accadono sulla Terra”: un’epopea di resilienza tra pascolo rigenerativo e crisi climaticaSui Monti della Tolfa, a pochi chilometri dal dinamico cuore pulsante del Grande Raccordo Anulare, si staglia un paesaggio antico, un retaggio di secoli di storia legata ai butteri, i cowboy italiani per antonomasia.
Qui, Francesca e Giulio, due allevatori con una visione audace, praticano un’agricoltura che celebra la lentezza, la connessione con la terra e il benessere animale: il pascolo brado.
La loro è una sfida coraggiosa, una resistenza silenziosa contro il dominio dell’allevamento intensivo e la pressione di un mercato globale assetato di carne a basso costo.
Una storia di resilienza, raccontata in modo toccante da Michele Cinque nel suo documentario “Cose che accadono sulla Terra”, un’opera che si rivela specchio di una crisi più ampia.
Il film, vincitore del prestigioso Festival dei Popoli e ora in tour internazionale dopo il successo al Houston International Film Festival, non è solo un ritratto di una famiglia di allevatori, ma un’allegoria del rapporto problematico tra l’umanità e il pianeta.
Cinque, già autore del pluripremiato “Iuventa”, un’opera potente ispirata all’impegno dell’ONG tedesca Jugend Rettet, con “Cose che accadono sulla Terra” affronta temi cruciali: la desertificazione, l’etica alimentare, e la necessità urgente di ripensare il nostro impatto ambientale.
Il quadro è allarmante.
Secondo il rapporto dell’International Panel on Climate Change, il 30% dei suoli mondiali è già compromesso, una percentuale destinata a raggiungere il 90% entro il 2050.
Per Francesca e Giulio, questa realtà si traduce in siccità sempre più intense e nella perdita di preziosi capi di bestiame.
Di fronte a questa minaccia esistenziale, essi intraprendono una rivoluzione silenziosa: l’adozione del pascolo rigenerativo, una tecnica antica che si sta diffondendo in aree afflitte da siccità in Australia, Africa, Messico e Stati Uniti.
Il principio è semplice ma profondamente efficace: imitare i modelli degli ecosistemi naturali.
Abbandonando l’uso di fertilizzanti sintetici e le pratiche dell’agricoltura intensiva, il pascolo rigenerativo punta a ottimizzare il rapporto tra suolo, vegetazione e animali, creando un circolo virtuoso di benefici.
Imitando il comportamento degli erbivori selvatici, che si spostano costantemente alla ricerca di pascoli freschi, si accelera il ciclo di formazione dell’humus, il terreno fertile che nutre la vita.
Questo processo non solo rigenera il suolo, ma favorisce anche il sequestro del carbonio, contribuendo attivamente alla mitigazione del cambiamento climatico.
La Royal Society, l’associazione scientifica britannica, riconosce il pascolo rigenerativo come una soluzione a basso costo e accessibile, capace di offrire un contributo significativo alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Il contrasto è lampante: da un lato, l’industria zootecnica intensiva, responsabile di un’impronta ecologica pesante, con emissioni di gas serra in costante aumento (come evidenziato dalla FAO); dall’altro, la speranza di un futuro più sostenibile offerta da pratiche come il pascolo rigenerativo.
“Cose che accadono sulla Terra” non si limita a presentare una soluzione tecnica; è un viaggio emotivo, narrato al femminile, che segue da vicino la vita di Francesca e Giulio e il loro legame con la figlia Brianna, una bambina di sei anni che incarna la speranza per il futuro.
La presenza dei lupi, tradizionalmente visti come antagonisti, si trasforma nel corso del film in una potente metafora, uno specchio che riflette le complessità della natura umana e la necessità di un nuovo equilibrio.
Il film, immerso nella bellezza aspra del paesaggio tolfano, è un invito a riflettere profondamente sul nostro ruolo nel mondo e sulla possibilità di costruire un futuro più giusto e sostenibile, dove l’uomo e la natura possano prosperare in armonia.