Passaggio al Bosco: Polemiche e Identità a Più Libri Più Liberi

L’editore Passaggio al Bosco, figura sempre più controversa nel panorama culturale italiano, si presenta a “Più libri più liberi” con una selezione di opere che incarnano posizioni ideologiche complesse e spesso in contrasto con la narrativa dominante.

La presenza della casa editrice all’interno della fiera, un evento dedicato alla promozione della lettura e all’inclusione culturale, ha generato un acceso dibattito, accendendo una discussione che riflette le profonde fratture che attraversano la società contemporanea.

La scelta di esporre titoli come “Ernst Junger” (analizzato da Julius Evola), “Nausea” di Céline (interpretato da Jean-Pierre Richard), “Il razzismo contro i bianchi” di François Bouquet, e “Decima Flottiglia Mas” di Valerio Borghese, accanto a opere come “La fede, il coraggio e la famiglia” di Gabriele Caramelli e “Il gender esiste” di Rossano Sasso, non può essere interpretata come un mero atto commerciale.
Piuttosto, si configura come una dichiarazione di intenti, una volontà di dare voce a prospettive marginalizzate, spesso etichettate come reazionarie o estremiste.
Questi testi, pur nella loro diversità, condividono un filo conduttore: una critica radicale alla modernità, al relativismo morale, all’omologazione culturale e alla perdita di identità.
Ernst Junger, figura chiave del militarismo e dell’estetismo decadente, rappresenta l’esaltazione della forza, del coraggio e della disciplina.

Céline, con il suo pessimismo disilluso e la sua scrittura violenta, denuncia l’ipocrisia e la decadenza della società occidentale.

François Bouquet, con la sua analisi controversa delle dinamiche razziali, solleva interrogativi scomodi sulla costruzione dell’identità e sulla retorica dell’uguaglianza.
Valerio Borghese, con la sua celebrazione delle gesta eroiche della Decima Flottiglia Mas, evoca un passato di fiere battaglie e di valori cavallereschi.

Gabriele Caramelli, con il suo appello alla fede, al coraggio e alla famiglia, riafferma l’importanza dei legami tradizionali e dei principi morali.

Rossano Sasso, con la sua disamina sul “gender”, contesta la ridefinizione dei concetti di maschile e femminile e la loro manipolazione ideologica.
L’esposizione di immagini di Junger e Filippo Tommaso Marinetti, figura emblematica del Futurismo e del suo tentativo di rottura con il passato, rafforza ulteriormente questa linea interpretativa.
La scelta di Marinetti, in particolare, è significativa: egli rappresenta un tentativo, seppur ambiguo e contraddittorio, di reinventare l’Italia attraverso la rottura con la tradizione e l’esaltazione della velocità e della macchina.
Di fronte alle incalzanti richieste di commento da parte dei giornalisti, i responsabili di Passaggio al Bosco hanno preferito un atteggiamento di riserbo, anticipando un comunicato ufficiale alla conclusione della fiera.

Questa scelta suggerisce una consapevolezza della delicatezza della situazione e una volontà di evitare un’escalation delle polemiche, pur mantenendo ferma la propria posizione ideologica.
La presenza di Passaggio al Bosco a “Più libri più liberi” rappresenta un banco di prova per la libertà di espressione e per la capacità della società italiana di confrontarsi con idee scomode e controcorrente, stimolando un dibattito necessario, seppur doloroso, sulle radici della nostra identità e sul futuro del nostro Paese.

La fiera stessa si trova a dover interrogare i propri principi fondanti, bilanciando l’inclusione e la diversità con la garanzia della libertà di pensiero, anche quando questa si manifesta in forme che suscitano profonda dissenso.

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