La sesta edizione del Premio letterario nazionale Melina Doti ha incoronato Michele Piccolino di Formia, con il racconto “Risalendo il fiume”, siglando un momento di celebrazione per la letteratura proveniente da voci mature e profondamente radicate nel territorio.
Il premio, intitolato alla scrittrice potentina Melina Doti (1933-2015), si conferma un osservatorio privilegiato sulle narrazioni che indagano le complesse dinamiche intergenerazionali, il fragile equilibrio tra tradizione e progresso, e la salvaguardia del patrimonio familiare e delle attività economiche che ne costituiscono il fulcro.
Questi temi, intrinsecamente legati all’identità lucana e più ampiamente al Mezzogiorno, costituiscono il cuore pulsante dell’opera di Doti, una figura imprescindibile per comprendere le sfide e le speranze di una regione in continuo mutamento.
La giuria, presieduta dalla giornalista Carmen Lasorella, ha premiato un racconto capace di evocare immagini potenti e di sondare le profondità dell’animo umano, testimoniando la vitalità di una letteratura capace di confrontarsi con la complessità del presente.
Il secondo posto è andato ad Antonio Disi, di Parma, con “L’albero c’è ancora”, mentre il terzo posto ex aequo è stato condiviso da Matilde Sciarrino, di Marsala (Trapani), con “Quella sera al bar” e da Elisa Cossari, di Borgia (Catanzaro), con “Nonna Rosa influencer”.
Quest’ultima, in particolare, introduce una riflessione acuta sull’impatto dei social media sulla trasmissione del sapere e dei valori tradizionali, un tema centrale nell’edizione di quest’anno.
La cerimonia conclusiva, tenutasi presso il Museo archeologico nazionale Dinu Adamesteanu di Potenza, ha visto la partecipazione di figure di spicco del panorama culturale e dello spettacolo, tra cui l’attore Nando Irene e l’amatissimo Antonio Lamacchia, volto noto della fiction “Imma Tataranni”.
L’evento, sostenuto interamente con risorse proprie, offre un riconoscimento economico – da 200 a 500 euro – agli autori over 50 che si sono cimentati nella scrittura di racconti brevi sul tema “Il rapporto con le radici al tempo dei social”.
Il prestigioso marchio Amaro Lucano, simbolo di eccellenza agroalimentare italiana, rafforza il legame con il territorio, offrendo una bottiglia del suo liquore ai vincitori.
Durante la cerimonia, è stato sollevato un campanello d’allarme riguardo all’abbandono delle piste da sci di Sasso di Castalda, nel Comprensorio sciistico di Monte Arioso.
Un luogo un tempo promessa di sviluppo turistico ed economico, con i suoi tre impianti di risalita e sentieri immersi in un paesaggio incantevole, ora segnato dalla chiusura e dall’incuria.
Questa situazione, emblema di un disagio più ampio che affligge le aree interne del Sud, sottolinea la necessità di politiche mirate a sostenere le economie locali e a preservare il patrimonio naturale e culturale, risorsa inestimabile per il futuro.
Il Premio Melina Doti, in questo senso, si configura non solo come un riconoscimento letterario, ma anche come una piattaforma di sensibilizzazione per un Mezzogiorno più vivace e resiliente.






