Più Libri, Tensioni e Dilemmi: La Fiera alla Prova

Più Libri Più Liberi: Una Fiera alla Prova, tra Libertà di Espressione e Limiti EticiL’edizione 2024 di Più Libri Più Liberi, sotto la direzione di Chiara Valerio, si è aperta con una tensione palpabile, focalizzata sulla presenza controversa della casa editrice Passaggio al bosco.

Un crocevia di ideologie e una discussione accesa sul confine tra libertà di espressione e responsabilità etica hanno dominato la scena, proiettando un’ombra sulla manifestazione, nata con l’intento di celebrare la diversità del panorama editoriale italiano.
L’affluenza di studenti, già massiccia nelle prime ore, si è concentrata inevitabilmente sullo stand di Passaggio al bosco, generando un costante flusso di persone, tra manifestanti, curiosi e acquirenti.

La direzione della casa editrice, pur ribadendo l’assenza di condivisione degli ideali espressi dai propri autori, ha preferito evitare dichiarazioni pubbliche, limitandosi a un comunicato da rilasciare a fine fiera.
Questo atteggiamento, unito all’incremento delle misure di sicurezza, testimonia la consapevolezza della delicatezza della situazione.
L’iniziativa di studentesse del liceo Caravaggio, che hanno provocato un addetto allo stand con una domanda diretta sulla conformità dei libri proposti con i valori democratici, ha reso ancora più evidente il clima di contrapposizione.

Nonostante le polemiche, alcuni acquirenti hanno scelto di acquistare i volumi, in alcuni casi immortalando il momento con una fotografia, mentre figure di spicco come Francesco Paolo Capone, segretario generale di Ugl, hanno sottolineato l’effetto mediatico positivo generato dalla vicenda, aggiungendo che anche sul fronte politico-editoriale di “sinistra” non mancano espressioni che meritano attenzione.

Cristiano Armati, di Red Star Press, ha stigmatizzato la presenza di Passaggio al bosco come un corpo estraneo all’interno del panorama editoriale.
L’evento inaugurale ha visto l’esposizione di posizioni contrastanti: il presidente dell’Aie, Innocenzo Cipolletta, ha ribadito l’importanza della libertà di espressione, mentre la presidente di Più Libri, Annamaria Malato, ha sottolineato l’impegno antifascista della fiera.
Lo scrittore Christian Raimo ha sollevato un interrogativo cruciale: concedere voce a ideologie potenzialmente pericolose rischia di legittimarne la diffusione nel tempo.
Questa presa di posizione ha innescato un acceso dibattito, al quale ha partecipato anche Luciano Canfora, che ha difeso la decisione dell’Aie come un rifiuto di tornare a forme di censura.

L’assenza di Zerocalcare è stata interpretata come una scelta consapevole, mentre Paolo Cesari, di Orecchio Acerbo, ha annunciato la fuoriuscita della casa editrice dall’Aie, in segno di protesta per l’accettazione di una dichiarazione che prevedeva il rispetto dei valori costituzionali da parte di Passaggio al bosco, in contrasto con i titoli proposti.
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha invitato a non cedere alla tentazione della censura e ad affrontare le opinioni divergenti attraverso il dibattito pubblico, mentre l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio, ha sollevato un parallelo provocatorio, chiedendo quale metro sarebbe stato utilizzato per accogliere una proposta di accesso alla fiera da parte di Hamas.
Tommaso Sacchi, suo omologo di Milano, ha concluso sottolineando la necessità di definire un limite, identificato nel divieto di apologia del fascismo sancito dalla Costituzione.

La vicenda ha riacceso un dibattito complesso, riguardante i limiti della libertà di espressione, la responsabilità degli editori e il ruolo delle istituzioni nella salvaguardia dei valori democratici.

Più Libri Più Liberi si è confermata, ancora una volta, uno specchio delle contraddizioni e delle sfide che attraversano la società italiana.

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