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venerdì 24 Ottobre 2025

Premio Unità: un red carpet per difendere il cinema italiano.

Il Premio Unità, un riconoscimento prestigioso voluto dall’Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo per celebrare l’eccellenza della recitazione, ha trasformato il red carpet della Festa del Cinema di Roma in un potente atto di resilienza e protesta.

Lungi dall’essere una semplice passerella di celebrità, l’evento si è rivelato un palcoscenico collettivo, un grido d’allarme lanciato a difesa di un settore vitale, quello dell’audiovisivo italiano, messo a dura prova da potenziali tagli governativi.

Un gesto simbolico, quello di portare con sé sul tappeto rosso non colleghi illustri, ma figure essenziali del dietro le quinte: parrucchieri, assistenti alla regia, casting director, operatori di macchina, tecnici del suono e costumisti, un microcosmo dell’intera filiera dello spettacolo.
Paola Cortellesi, Claudia Gerini, Fabrizio Gifuni, Vinicio Marchioni, Barbara Ronchi, Maria Pia Calzone, Anna Foglietta, Vanessa Scalera, Carolina Crescentini, Vittoria Puccini, e molti altri, hanno scelto di dare voce a chi troppo spesso opera nell’ombra, esposti alla precarietà e alla fragilità del mercato del lavoro.
“Questa sera siamo tutti uniti, compatti,” ha affermato Fabrizio Gifuni, portavoce di circa 124.000 lavoratori che compongono l’imponente e complessa rete dell’audiovisivo.

Il gesto non è solo un’espressione di solidarietà, ma una presa di posizione consapevole della profonda interconnessione che lega ogni ruolo all’interno del processo creativo.
La scomparsa di anche una sola figura, la riduzione delle risorse destinate a una determinata funzione, rischia di compromettere l’intera produzione, innescando un effetto domino dalle conseguenze devastanti.
Florinda Martucciello, presidente dell’Unione Italiana Casting Directors, ha sottolineato l’impatto diretto delle misure proposte sui professionisti del suo settore: “Noi vediamo le conseguenze sulla nostra pelle, il lavoro è sempre meno.

Siamo nati precari e portiamo questa croce.
” La sua testimonianza apre una riflessione più ampia sulla necessità di politiche che non solo attenuino la precarietà, ma che incentivino la programmazione a lungo termine, la formazione continua e la creazione di opportunità sostenibili per tutti i professionisti del settore.
Non si tratta solo di sopravvivere, ma di poter progettare un futuro, un percorso professionale solido e dignitoso.

Vittoria Puccini, affiancata da Alice Spinetti, operatrice di macchina, ha espresso la preoccupazione per le migliaia di lavoratori che rischiano di perdere il proprio sostentamento.
“Noi maestranze abbiamo deciso di metterci la faccia.
Questi provvedimenti tagliano le gambe a chi ha bisogno di uno stipendio a fine mese.
” L’affermazione evidenzia come i tagli alla cultura e al cinema rappresentino un taglio al futuro stesso del Paese, un investimento negato alle prossime generazioni di artisti e tecnici.

Privare il settore audiovisivo delle risorse necessarie significa soffocare la creatività, limitare la produzione culturale e, in ultima analisi, impoverire l’identità nazionale.

Il red carpet, dunque, si trasforma in un appello urgente e sentito: proteggere l’audiovisivo significa investire nel futuro.

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