Il ReWriters Fest, quinta edizione, si configura come un’esplorazione coraggiosa e multidisciplinare delle dinamiche di sostenibilità sociale, un ecosistema complesso che interseca diritti umani, giustizia ambientale, innovazione culturale e progresso collettivo.
Più che un semplice festival, si presenta come un laboratorio di idee, un crocevia di voci e un catalizzatore di cambiamento, radicato negli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e in sintonia con la Social Sustainability Week.
L’evento, ospitato nel cuore di Roma, al Mondadori Bookstore della Galleria Alberto Sordi, si estende ben oltre i dibattiti e le interviste, abbracciando un ventaglio di espressioni artistiche: dalla musica live alla fotografia, dalla satira alle presentazioni editoriali, fino alle installazioni visive d’impatto.
La curatela di Eugenia Romanelli, direttrice del progetto, ha saputo orchestrare un programma che riflette la profonda interconnessione tra le sfide contemporanee e le possibili vie d’uscita.
Il focus non è solo sul *cosa* ma anche sul *come* costruire un futuro equo e resiliente.
Si tratta di decostruire narrazioni obsolete, smantellare pregiudizi radicati e promuovere una cultura della responsabilità condivisa.
La violenza, in tutte le sue forme – quella di genere, quella contro gli animali, l’abuso di potere – viene analizzata come manifestazione di un malessere sociale più profondo, che richiede un approccio educativo e culturale innovativo.
L’educazione sessuoaffettiva emerge come strumento fondamentale per contrastare stereotipi e promuovere relazioni sane e rispettose, mentre l’attenzione alle discriminazioni Lgbtqia+ sottolinea l’urgenza di costruire una società inclusiva e paritaria.
L’impatto delle nuove tecnologie, in particolare il capitalismo dei dati, viene esaminato criticamente, evidenziando le implicazioni etiche e sociali che derivano dalla raccolta e dall’utilizzo massivo di informazioni personali.
Parallelamente, si esplorano le nuove frontiere del food integrato, interrogandosi sul futuro dell’alimentazione e sulla necessità di un approccio più sostenibile e consapevole.
L’attenzione alla salute mentale dei giovani, spesso messa a dura prova dalle pressioni sociali e dalle incertezze del futuro, viene affrontata con delicatezza e competenza.
Lo sport, infine, viene valorizzato non solo come attività fisica, ma come potente leva sociale per promuovere l’integrazione, la resilienza e il benessere comunitario.
Il festival si arricchisce della presenza di ospiti di spicco provenienti dal mondo della cultura, dell’arte e del giornalismo, a testimonianza dell’importanza cruciale di un impegno collettivo.
Violante Placido, madrina dell’evento, incarna questo spirito di innovazione e di cambiamento.
Il ReWorld Prize for Social Sustainability, un riconoscimento prestigioso assegnato da Enrico Giovannini, celebra le organizzazioni che si distinguono per il loro contributo alla sostenibilità sociale, mentre il Premio ReWriters, dedicato alle “inspiring people,” onora Margherita Buy per il suo contributo unico alla decostruzione dei tabù legati alla salute mentale.
L’arte visiva, con la partecipazione di Pax, Francesca Fini, Fabio Massimo Iaquone, Vauro e Crumb Gallery, testimonia il potere dell’espressione creativa come strumento di cambiamento culturale.







