Riapre a Roma il Tesoro Numismatico: Un Viaggio nella Storia del Mediterraneo

Il Medagliere del Museo Nazionale Romano, fulgido esempio di patrimonio culturale inestimabile, riapre al pubblico dopo un lungo periodo di chiusura, offrendo un viaggio affascinante nella storia monetaria del Mediterraneo.

Oltre cinquecentomila pezzi, un tesoro di monete, medaglie, pesi monetali, tessere, oggetti da conio, gemme, oreficerie e manufatti metallici, testimoniano un arco temporale che va dal V secolo a.
C.
fino al Regno d’Italia, culminando con l’eccezionalità di un solido d’oro recante l’effige del re ostrogoto Teodorico, un testimone tangibile di un’epoca cruciale.

La collezione, distribuita in ambienti storicamente legati al museo, dalle Terme di Diocleziano alla sua collocazione attuale, affonda le sue radici in due filoni principali: i reperti provenienti da scavi archeologici, frutto dei lavori di urbanizzazione della Roma capitale e delle opere di sistemazione del Tevere, e i materiali acquisiti attraverso donazioni e acquisti.
Tra le acquisizioni di pregio spicca il lascito del Museo Kircheriano, un vero e proprio scrigno di reperti, con una vasta gamma di monete fuso in bronzo romane e una ricca selezione di medaglie.

Di particolare rilievo è la scoperta del tesoro di Vicarello, un deposito votivo rinvenuto sulle rive del lago di Bracciano, un evento che ha restituito migliaia di monete e una miriade di oggetti votivi, testimonianza di un’importante attività religiosa.

La ricchezza del tesoro, costituito da migliaia di monete e 45 oggetti votivi in metallo prezioso, riflette una devozione intensa e prolungata nel tempo.

Un capitolo a sé lo rappresenta la collezione di Francesco Gnecchi, appassionato collezionista milanese, che donò al museo oltre ventimila monete di età romana, un patrimonio conservato in un elegante armadio-medagliere in noce italiano, appositamente costruito per custodire questo inestimabile tesoro.

L’esposizione si arricchisce ulteriormente con una selezione di monete appartenenti alla collezione di Vittorio Emanuele III di Savoia, un nucleo di circa 120.000 esemplari di zecche italiane di epoca medievale e moderna, che offrono una panoramica completa dell’evoluzione monetaria italiana.

La riorganizzazione dell’esposizione ha portato a una profonda revisione delle vetrine d’ingresso, dedicate al complesso e poco noto sistema monetario romano precedente all’introduzione del denario (III secolo a.
C.

).

Questa sezione rivela le prime fasi sperimentali della coniatura romana, un periodo di transizione e ricerca di standard monetari che culminerà, secoli dopo, con l’uniformità dell’epoca repubblicana.
Un esemplare eccezionale di questo periodo, un decussis (pezzo da 10 assi) proveniente dalla collezione di Alessandro Gregorio Capponi, mai precedentemente esposto, rappresenta un nominale fuso di notevole peso e rarità, un vero gioiello della numismatica romana, con un altro esemplare conservato al British Museum.

Un ulteriore tassello di questo mosaico storico è rappresentato dai materiali rinvenuti nel deposito votivo delle Aquae Apollinares di Vicarello, un luogo di culto in cui le offerte votive, accumulate per secoli, hanno creato una massa di oggetti metallici così consistente da richiedere l’uso di una pompa a vapore per il recupero.
Questo ritrovamento straordinario, comprendente migliaia di monete e una miriade di oggetti votivi in metalli preziosi, offre una testimonianza tangibile della vitalità religiosa e delle pratiche votive nell’antica Roma.

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