Un dialogo tra Roma e Catania si materializza in una mostra di respiro ampio, frutto di una collaborazione triennale tra la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea (GNAM) di Roma e la Fondazione Puglisi Cosentino.
Questo evento non è una semplice esposizione di opere d’arte, ma un vero e proprio ponte culturale che unisce due realtà artistiche, due storie, due identità regionali, proiettando la scena contemporanea italiana in un contesto storico e architettonico di straordinaria rilevanza: Palazzo Valle, fulgido esempio del barocco siciliano.
La curatela di Renata Cristina Mazzantini e Gabriele Simongini ha operato una scelta ragurada, selezionando 53 opere che fungono da bussola per navigare nell’evoluzione dell’arte italiana dagli anni Settanta fino ai giorni nostri.
Un percorso che si configura come una riflessione critica e approfondita, che non trascura l’influenza e l’intersezione con la scena artistica internazionale.
L’itinerario espositivo, concepito come una narrazione visiva, introduce il visitatore a figure chiave come Alberto Burri, Pietro Consagra, Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Fausto Melotti, Mimmo Paladino, e giunge fino all’opera provocatoria di Maurizio Cattelan, artisti che hanno segnato profondamente l’immaginario collettivo e contribuito a definire i confini dell’arte contemporanea.
La GNAM, attraverso questa iniziativa, riconferma la propria vocazione di istituzione dinamica e proattiva, capace di generare pensiero e stimolare la creatività.
Non si limita a custodire un patrimonio artistico di inestimabile valore, ma lo arricchisce, lo interpreta e lo rende accessibile a un pubblico ampio e diversificato, contribuendo attivamente al dibattito culturale nazionale.
La mostra, in questo senso, rappresenta un ritorno alle radici, un riaffermazione del ruolo storico del museo come centro propulsore di innovazione e sperimentazione.
Per Alfio Puglisi Cosentino, fondatore della Fondazione, questo evento inaugurale segna l’inizio di un percorso condiviso, un impegno a lungo termine volto a promuovere l’arte in tutte le sue forme, dall’antichità al contemporaneo.
La Fondazione, con la sua mission volta allo studio, all’educazione e al diletto, si propone di creare un dialogo profondo tra artisti e pubblico, abbattendo le barriere e incentivando la partecipazione di un vasto bacino di utenza, anche al di fuori degli specialisti del settore.
L’iniziativa si inserisce in un più ampio progetto di rigenerazione culturale e territoriale, volto a valorizzare il patrimonio artistico e a promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio catanese.
In definitiva, la mostra si configura come un’opportunità unica per riflettere sull’evoluzione dell’arte italiana, per scoprire nuovi talenti e per rafforzare il legame tra cultura, comunità e territorio.







