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venerdì 24 Ottobre 2025

Rosa Ricci: Alle Origini di una Camorrista

Rosa Ricci: Anatomia di una Camorrista NascenteMaria Esposito, giovane interprete divenuta icona grazie alla serie televisiva “Mare fuori”, descrive un profondo debito di gratitudine verso un ruolo che ha segnato un punto di svolta nella sua vita, sia personale che professionale.
Questo sentimento trova piena espressione nel film “Io sono Rosa Ricci”, prequel del fenomeno televisivo firmato da Lyda Patitucci, che apre una finestra inedita sulla formazione di un personaggio complesso e affascinante.

Il lungometraggio, frutto di una coproduzione tra Picomedia, Rai Cinema e Netflix, non mira a replicare ciò che il pubblico già conosce e ama, bensì a scavare nelle radici di Rosa Ricci, a esplorare le esperienze formative che l’hanno plasmata in quella figura carismatica e implacabile che vediamo nella serie.

La domanda guida del progetto è semplice ma potente: cosa ha reso una giovane ragazza, quindicenne nel 2020, così determinata e spietata?”Io sono Rosa Ricci” ci trasporta in una Napoli vivida e inquietante.
In questo contesto, assistiamo al rapimento di Rosa da parte del trafficante Augustin Torres, un evento che scatena una spirale di eventi drammatici.
Costretta in cattività su un’isola isolata, la ragazza si trova di fronte a una prova di resilienza che ne rivela la forza interiore e l’abilità di adattamento.
L’esperienza traumatico non la piega, anzi, sembra affinare il suo spirito combattivo e la sua capacità di manipolazione.

Il film offre una lettura stratificata del personaggio, andando oltre la mera rappresentazione di una “cattiva”.

Scavando nel passato di Rosa, emergono fragilità, paure e ambizioni che ne definiscono la personalità.

Il rapporto con il padre, Salvatore Ricci (interpretato da Raiz), figura dominante e spietata nel mondo della camorra, è centrale.
Vediamo come la figlia assorbe, quasi inconsciamente, i codici e le regole di un ambiente criminale.
La ragazza sviluppa una profonda avversione per la debolezza, un tratto che la spinge a reagire con ferocia e astuzia di fronte alle avversità.
L’isolamento forzato sulla sperduta isola diventa un vero e proprio laboratorio di formazione.

I giovani guardiani assegnati a sorvegliarla, Gabriel e Victor, incarnano due approcci diversi all’autorità e al potere, che Rosa osserva e analizza con occhio clinico, imparando a sfruttare le debolezze altrui a proprio vantaggio.
Il film, pertanto, si configura come un affresco psicologico che traccia l’evoluzione di una giovane donna, costretta a crescere in fretta, a confrontarsi con la violenza e a sviluppare un’innata capacità di sopravvivenza.

“Io sono Rosa Ricci” non è solo un prequel, ma un’indagine profonda sull’origine del potere, sulla trasmissione del crimine e sulla fragilità dell’adolescenza.
Il lungometraggio si propone di offrire al pubblico una prospettiva inedita su un personaggio complesso e controverso, svelandone le sfumature e le contraddizioni, e invitando lo spettatore a interrogarsi sulle radici della malavita e sulle conseguenze della mancanza di opportunità.

È una storia di crescita forzata, di resilienza e di ambizione, che scava nelle profondità dell’animo umano, rivelandone le zone d’ombra e le potenzialità nascoste.
La narrazione è arricchita da una fotografia potente, che cattura l’atmosfera opprimente dell’isola, e da una colonna sonora suggestiva, che amplifica le emozioni del personaggio.

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