Controversia nel Settore Cinematografico: Revoca di Tax Credit e Accuse di Manovre OcculteUna tempesta giudiziaria si abbatte sul panorama della produzione cinematografica italiana, con l’annuncio del Ministero della Cultura di revocare 66 milioni di euro di crediti d’imposta precedentemente concessi a produzioni cinematografiche.
Al centro della vicenda, il produttore Andrea Iervolino e il suo legale, l’avvocato Sergio Santoro (già presidente del Consiglio di Stato e Avcp-Anac), che contestano fermamente la decisione e si riservano ogni azione legale.
La controversia ruota attorno alle accuse mosse dal dottor Nicola Borrelli, che ha disposto la revoca dei crediti, basandosi interamente su dichiarazioni e documentazione presentate da Davide Peretti, ex amministratore e poi liquidatore della società, nominato da Monika Bacardi.
La vicenda si complica ulteriormente con la revoca stessa di Peretti dalla carica di liquidatore, disposta dal Tribunale Civile di Roma (provvedimento n.
4323/2025 del 10 giugno 2025), a seguito di gravi irregolarità nella sua gestione.
Il Tribunale, con la stessa ordinanza dell’8 aprile 2025, aveva precedentemente riconosciuto l’esistenza di una manovra concertata e occulta tra Mb Media SA (società riconducibile a Bacardi) e Sportfinance, finalizzata a influenzare la governance aziendale in violazione delle normative sull’OPA obbligatori.
Questa azione, secondo il tribunale, ha esposto Sipario Movies a un rischio concreto di liquidazione giudiziale, con un potenziale azzeramento del valore di attivo.
Le accuse nei confronti di Peretti, presentato come “consulente legale” operante in Lussemburgo, non iscritto a nessun albo e privo di qualifiche specifiche, si aggravano con l’invio, pochi giorni prima della revoca, di documentazione falsa e strumentale al Ministero, contenente presunte irregolarità nella richiesta dei tax credit.
Queste accuse, tuttavia, sono state ignorate dal tribunale e dall’amministratore giudiziario di Sipario Movies, l’avvocato Enrico Caratozzolo, nominato per una ricostruzione accurata delle vicende societarie.
Iervolino e il suo legale ribadiscono che i tax credit revocati si riferiscono a opere d’animazione regolarmente prodotte, consegnate e depositate presso la Cineteca Nazionale, sottoposte a rigorosi controlli tecnici e finanziari da primarie società di consulenza internazionali, che hanno certificato la qualità e la legittimità delle produzioni.
Tutte le presunte irregolarità contestate sono state smentite dalla documentazione fornita all’amministratore giudiziario, il quale si sta impegnando a ricostruire la storia e il patrimonio della società, rendendoli disponibili al Ministero.
La decisione del dottor Borrelli è stata definita “assolutamente frettolosa”, non tenendo conto del parere dell’amministratore giudiziario, Prof.
Paolo Bastia, nominato dal tribunale di Roma.
Questo comportamento, secondo Iervolino, rivela un desiderio di apparire “vergine” in un momento di pressione e potenziali coinvolgimenti.
Il produttore esprime fiducia che il TAR accoglierà le loro ragioni e annullerà l’atto, riservandosi ogni azione legale e confidando in una piena chiarezza della magistratura.
La vicenda solleva interrogativi sulla trasparenza dei processi decisionali e sull’impatto di manovre occulte nel delicato ecosistema della produzione cinematografica nazionale.