mercoledì, 16 Luglio 2025
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Ti Ho Sposato per Allegria: Venezia riscopre un capolavoro in 4K

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La 82.
Mostra del Cinema di Venezia si appresta a offrire un’esperienza cinematografica unica: la presentazione in anteprima mondiale del restauro integrale in 4K di “Ti Ho Sposato per Allegria”, capolavoro del 1967 firmato da Luciano Salce e tratto dall’omonima e geniale commedia di Natalia Ginzburg.

Questa iniziativa, frutto del meticoloso lavoro di Cinecittà, non è semplicemente un recupero di un’opera cinematografica, ma una vera e propria riscoperta di un periodo cruciale per il cinema italiano e una celebrazione del talento ineguagliabile di Monica Vitti.
“Ti Ho Sposato per Allegria” si configura come un affresco impareggiabile della società italiana in trasformazione, un’epoca sospesa tra il rigore delle convenzioni borghesi e l’esplosione di nuove libertà espressive.

Il film, attraverso la lente arguta e disincantata di Salce, offre una panoramica sui costumi, i desideri e le inquietudini di un’Italia che si proietta verso la modernità.
Il restauro 4K restituisce allo spettatore la vibrante ricchezza cromatica e la nitidezza dei dettagli che erano sfuggite alle precedenti proiezioni, consentendo di apprezzare appieno la fotografia originale e la cura nella direzione artistica.
L’operazione di restauro ha comportato una ricerca approfondita di materiali archiviati, localizzati a Parigi e custoditi da Studio Canal.
Questo sforzo ha permesso di recuperare due scene precedentemente censurate, che ora vengono integrate nell’opera per la prima volta, offrendo una visione più completa e coerente dell’intento autoriale di Salce e Ginzburg.
La loro reinserimento arricchisce ulteriormente la narrazione e amplifica la complessità dei personaggi.
Manuela Cacciamani, amministratrice delegata di Cinecittà, sottolinea l’importanza di questo evento come omaggio a Monica Vitti, icona indiscussa del cinema italiano e figura di spicco nel panorama internazionale.

Il suo talento poliedrico, la sua capacità di interpretare ruoli complessi e sfaccettati, la sua interpretazione di Giuliana, la protagonista, incarnano un modello di femminilità che trascende i canoni estetici e culturali del tempo.

L’iniziativa si inserisce in un percorso di valorizzazione del patrimonio cinematografico italiano, testimoniato anche dalla recente retrospettiva dedicata a Vitti a New York, che ha confermato la sua rilevanza e l’impatto duraturo del suo lavoro.

Luciano Salce, spesso relegato in secondo piano rispetto ad altri esponenti del cinema italiano, merita finalmente una rivalutazione.
La sua capacità di osservare la società con occhio critico e ironico, la sua abilità nel creare personaggi memorabili e dialoghi brillanti, lo rendono un autore di straordinaria intelligenza e sensibilità.
Il restauro di “Ti Ho Sposato per Allegria” rappresenta un passo fondamentale in questa direzione, offrendo al pubblico l’opportunità di riscoprire un talento spesso sottovalutato.

Il processo di restauro, condotto nei laboratori digitali di Cinecittà, ha richiesto un lavoro tecnico di eccellenza.

La scansione 4K di un Interpositivo 35mm e di un negativo colonna 35mm, eseguita presso L’Image Retrouvée (Parigi), ha permesso di preservare la qualità dell’immagine originale, mentre l’intervento di restauro ha eliminato i segni del tempo, restituendo al film la sua freschezza e vitalità.
La trama ruota attorno a Giuliana, interpretata da Monica Vitti, una donna libera e anticonformista, e Pietro, un avvocato borghese, interpretato da Giorgio Albertazzi.
Il loro matrimonio, nato da un amore travolgente, si scontra con le convenzioni sociali e le differenze culturali, generando equivoci, incomprensioni e momenti di profonda riflessione.
L’arrivo in casa della madre e della sorella di Pietro amplifica le tensioni, mettendo a dura prova la loro relazione.
Il film, con la sua combinazione di leggerezza e profondità, esplora i temi dell’amore, del matrimonio, della famiglia e dell’adattamento alla modernità, offrendo uno spaccato vivido e autentico dell’Italia degli anni Sessanta.

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