Dall’epico scenario del suo decimo stadio Olimpico romano, in un percorso che ha segnato sei anni di intensa attività concertistica, Ultimo ha svelato un’iniziativa artistica di portata inedita: “La Favola per Sempre”.
L’evento, previsto per il 4 luglio 2026 – data che coincide con il suo debutto in un grande impianto sportivo – si svolgerà a Tor Vergata, Roma, configurandosi come un vero e proprio “Raduno degli Ultimi”.
Lungi dall’essere un semplice concerto, questo appuntamento ambisce a trascendere i confini tradizionali dello spettacolo dal vivo, proponendosi come una celebrazione di un legame profondo e duraturo con il suo pubblico.
Ultimo, con la sua consueta poetica diretta e sentita, ha definito l’evento sui social media come un punto di incontro, una riaffermazione di fede in un mondo che necessita di narrazioni positive e di speranza.
“Roma, io e te ci rivedremo per un concerto che scolpirà la memoria, un’esperienza condivisa che parla di resilienza e di possibilità infinite,” ha scritto, evocando un’atmosfera carica di emozione e di attesa.
L’annuncio è stato accompagnato da una riflessione intima: “Questo tumulto interiore che sento, questa passione che mi anima, è il più bel caos del mondo, perché ci permette di credere, ognuno a modo suo, nelle favole che ci sostengono.
Perché certe emozioni, certe connessioni, sembrano non avere fine.
“A soli 29 anni, Ultimo ha costruito un percorso artistico straordinario, con un palcoscenico che ha visto 42 date in stadi italiani.
Un successo che si traduce in un impressionante volume di biglietti venduti – oltre 1.
750.
000 – e in un successo discografico senza precedenti.
Sei album di inediti, pubblicati a partire dal 2017, hanno generato un totale di 84 dischi di platino e 18 dischi d’oro, attestando un totale di oltre 7 milioni di copie vendute.
L’impatto digitale è altrettanto significativo, con oltre 3,5 miliardi di riproduzioni su Spotify, a testimonianza di una capacità unica di connettersi con un vasto pubblico attraverso la musica.
“La Favola per Sempre” si configura, quindi, non solo come un evento musicale, ma come il culmine di un percorso artistico intenso e come un simbolo di un legame indissolubile tra un artista e la sua comunità.