Antonello Venditti: Tra Cronache Papali, Amore e le Emozioni di una GenerazioneIn un dialogo intimo e illuminante con Bruno Vespa a “Cinque Minuti” su Rai1, Antonello Venditti si apre, celebrando i suoi settantasei anni con il libro “Fuori Fuoco” e ripercorrendo un percorso artistico costellato di successi, milioni di dischi venduti e canzoni che hanno segnato un’epoca. Lungi dall’autocelebrazione, Venditti si descrive come un “libro vivente,” un archivio di esperienze e osservazioni che si fondono in un’opera in continua evoluzione.Il cantautore romano, figura complessa e affascinante, si presta a un’analisi del suo percorso formativo, fatto di apparenti contrasti. Vespa sottolinea la sua educazione cattolica, a cui Venditti risponde con una definizione di sé che lo vede oscillare tra un’adesione laica e una profonda spiritualità. Questa dicotomia, lungi dall’essere un conflitto, si rivela il fulcro del suo equilibrio interiore, un punto di incontro tra razionalità e fede.Il racconto si fa poi sorprendentemente legato a eventi di attualità, con un’accennata profezia sull’elezione papale. Venditti, con un sorriso enigmatico, confessa di aver “scritto canzoni che già prevedevano il futuro”. Fa riferimento a “Attila e la stella”, un brano in cui si intravvede un presagio dell’incontro tra Leone X e Attila, e del ruolo del Pontefice nel placare la furia dell’attila. Una visione artistica che, per Venditti, si configura come una forma di intuizione più che di previsione vera e propria. L’aggiunta del dettaglio “romanista” sul nuovo Papa, con un’ammissione scherzosa, aggiunge un tocco di leggerezza e familiarità al racconto.La riproposizione di “Stella” offre un’ulteriore chiave di lettura dell’animo vendittiano. La canzone, descritta come “una preghiera laica che finisce naturalmente cristiana”, esprime un desiderio profondo di protezione per le nuove generazioni, un invito a preservare la purezza dei giovani “dall’odio e dal potere.”Venditti ripercorre anche un periodo significativo della sua carriera: il tour celebrativo dei quarant’anni di “Notte prima degli esami”, un’occasione per rivivere l’emozione di una canzone che, a suo dire, racchiude in sé l’essenza di tutta la sua produzione artistica, un caleidoscopio di generazioni e di emozioni condivise. I video dei liceali di diverse città italiane che cantano la canzone testimoniano la sua universalità e il suo impatto duraturo.”Claudia non tremare,” un altro brano iconico, rivela la visione di Venditti sul rapporto tra uomo e donna, un’idea di amore che trascende la paura e la precarietà.Il racconto si fa poi intenso quando si concentra sul periodo di crisi personale e artistica che ha portato alla nascita di alcune delle sue canzoni più significative. La separazione da Simona Izzo, la depressione, l’intervento salvifico di Lucio Dalla, che lo ha portato in una città del nord per registrare e riscoprire la sua creatività. Il ritorno a Roma, le parole di Dalla, l’esigenza di ripartire e la genesi di “Grazie Roma”, “Ci vorrebbe un amico” e, naturalmente, “Notte prima degli esami”.Infine, lo sguardo si volge all’amore. “Claudia non tremare,” ripete Venditti, come a voler riaffermare un principio guida. L’amore, quando autentico, è una forza meravigliosa, un’esperienza che vale la pena vivere pienamente. Un concetto che, come tutte le sue canzoni, si svela come un invito alla riflessione e alla ricerca di un significato più profondo.
Venditti a Vespa: Cronache Papali, Amore e il Futuro di una Generazione
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