Emergenza cinofila a Ponzano Romano: Leal denuncia un sistema di sfruttamento e incuria che mette a rischio centinaia di viteUna nuova, grave denuncia è stata formalmente presentata da Leal (Lega Antivivisezionista), sollevando l’attenzione su una situazione di profonda precarietà e potenziale abuso che coinvolge una comunità di oltre duecento cani Husky, detenuti in condizioni di vita inaccettabili in un’area privata del comune di Ponzano Romano.
La vicenda, pur avendo radici che affondano nel 2021, non solo non ha trovato soluzione, ma si è progressivamente aggravata, configurandosi come un esempio emblematico di crisi cinofila legata a dinamiche di sfruttamento e una persistente inazione istituzionale.
La situazione, già nota alle autorità da anni, è giunta a un punto di non ritorno, caratterizzata da un sovraffollamento estremo, un ambiente degradato e una riproduzione incontrollata che alimenta un ciclo di sofferenza per gli animali coinvolti.
L’emergenza trascende la dimensione locale, assumendo rilevanza nazionale per la gravità dei maltrattamenti subiti e per la violazione dei diritti fondamentali alla vita e alla salute di esseri senzienti.
Per catalizzare l’intervento urgente delle istituzioni competenti, Leal, in collaborazione con l’Associazione Vegani Internazionale (AVI) e il Collettivo Voce Animale, ha promosso un presidio pubblico in piazza Salvo D’Acquisto.
Durante l’evento, il senatore Manfredi Potenti ha annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione al Ministro della Salute, sollecitando un’azione immediata per scongiurare ulteriori sofferenze per gli animali.
La cronologia della vicenda rivela un quadro allarmante: un primo esposto nel 2021 aveva già portato i Carabinieri e i Forestali a scoprire una struttura fatiscente e condizioni igienico-sanitarie precarie.
Un successivo sopralluogo dell’Asl, datato 18 febbraio 2025, ha certificato un peggioramento drammatico, attestando la presenza di 228 cani, l’assenza di controlli riproduttivi e un contesto ambientale sempre più insostenibile.
Fonti interne a Leal indicano un numero di animali in ulteriore aumento, alimentando la preoccupazione per il loro benessere.
Nonostante l’amministrazione comunale sia stata formalmente designata come soggetto affidatario, non si riscontrano interventi risolutivi né aggiornamenti ufficiali che possano attestare un miglioramento della situazione.
Leal ha recentemente acquisito nuove prove fotografiche, documentando in modo inequivocabile lo stato critico degli animali e ha annunciato l’intenzione di perseguire ulteriori azioni legali, con l’obiettivo di accertare eventuali responsabilità istituzionali.
Il presidente di Leal, Gian Marco Prampolini, ha sottolineato con fermezza che la protezione degli animali rappresenta la priorità assoluta e che non si esiterà a procedere legalmente qualora emergessero omissioni o dichiarazioni false in atti pubblici.
La vicenda pone interrogativi cruciali sulla gestione del benessere animale, sulla responsabilità delle istituzioni e sulla necessità di un approccio più proattivo e coordinato per affrontare le crisi cinofile e garantire il rispetto dei diritti degli esseri viventi.
L’auspicio è che questa denuncia possa finalmente innescare un cambio di passo e portare a una soluzione definitiva che tuteli il benessere di questi cani e prevenga il ripetersi di simili tragedie.