Il cuore storico di Roma, crocevia di storia millenaria e motore pulsante della capitale, si trova ad affrontare una profonda trasformazione, una ridefinizione della sua identità e del suo tessuto sociale ed economico. L’analisi recente della Banca del Fucino, focalizzata sull’impatto del turismo e sul futuro post-Giubileo 2025, dipinge un quadro complesso, segnato da dinamiche contrastanti e potenziali rischi per la sostenibilità urbana.La crescita esponenziale dell’offerta turistica, accelerata dall’avvento delle piattaforme di affitti brevi come Airbnb, emerge come fattore dominante. I dati rivelano un incremento del 64,9% degli alloggi destinati ai turisti dal 2016, un dato che, sebbene rifletta una forte attrattiva per i visitatori, si accompagna a un declino preoccupante del commercio tradizionale (-9,3% nello stesso periodo). Il 2024 ha visto Roma accogliere 22,2 milioni di turisti, con un aumento delle presenze del 10,5% rispetto al 2019, a testimonianza di un recupero vigoroso del settore. Tuttavia, questa ripresa è distribuita in modo disomogeneo: le strutture extra alberghiere hanno sperimentato una crescita del 19,4% della clientela, mentre gli alberghi “tradizionali” si attestano a un modesto +5,3%. Il numero di alloggi disponibili su piattaforme come Airbnb è divenuto talmente rilevante da portare nel Municipio I quasi 1,4 milioni di residenti temporanei, un’enormità che supera di dieci volte il numero dei residenti permanenti e di oltre sessanta volte la popolazione del Centro Storico stesso.Questa concentrazione di flussi turistici innesca un processo di gentrificazione, che comporta un aumento dei prezzi degli immobili, una progressiva sostituzione dei residenti permanenti con investitori e affittuari a breve termine, e una perdita di identità culturale e sociale. Il tessuto commerciale, un tempo animato da botteghe artigiane, negozi di quartiere e attività a conduzione familiare, si trasforma, lasciando spazio a esercizi commerciali rivolti principalmente ai turisti: ristoranti, bar, souvenir shop.Nonostante questa tendenza, è significativo notare una parziale ripresa della popolazione residente nel Centro Storico. Dopo un picco di spopolamento nel 2021, con soli 21.142 abitanti (lo 0,78% della popolazione romana), si è osservato un lieve aumento del 2,5% tra il 2021 e il 2023. Questo potrebbe indicare un ritorno di interesse per la residenza nel cuore della città, incentivato forse da nuove politiche abitative o da un cambiamento nelle preferenze abitative.A giugno 2024, il Centro Storico contava 4.547 imprese attive, un numero sproporzionatamente alto rispetto al numero di abitanti, quasi doppio rispetto alla media romana. Questa concentrazione di attività economiche riflette la forte presenza del settore turistico-ricettivo, con una crescita significativa delle attività legate all’alloggio (+64,9%) e alla ristorazione (+47,3%), a scapito del commercio tradizionale. La riconfigurazione settoriale in atto solleva interrogativi sulla diversificazione economica del Centro Storico e sulla sua capacità di garantire un futuro sostenibile per i residenti e le imprese locali. La sfida cruciale per il futuro sarà quella di trovare un equilibrio tra le esigenze del turismo, la tutela del patrimonio culturale e la garanzia di una qualità di vita adeguata per i residenti, preservando l’anima e l’identità del cuore storico di Roma.
Roma Centro: Turismo, Gentrificazione e Futuro a Rischio
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