Il Direttivo Nazionale della Uil ha espresso, con unanime consenso, l’approvazione della relazione presentata dal Segretario Generale, Pier Paolo Bombardieri, delineando una strategia di azione che si proietta nel prossimo futuro.
La decisione, lungi dall’essere un mero adempimento formale, sigla un impegno concreto a intensificare le azioni di mobilitazione già avviate a livello territoriale e settoriale.
Questa escalation di attività non è un gesto isolato, ma il culmine di un’analisi approfondita delle implicazioni della recente manovra finanziaria governativa, percepita come un elemento destabilizzante per la coesione sociale e la tutela dei diritti dei lavoratori.
L’esecutivo, con lucidità, ha riconosciuto che una risposta settoriale e frammentata sarebbe insufficiente per incidere sulla direzione politica prescritta.
Pertanto, la Uil intende consolidare una piattaforma unitaria, coinvolgendo attivamente le diverse categorie professionali e le strutture sindacali di base.
Questo approccio mira a creare una pressione diffusa e capillare, capace di veicolare al Governo le preoccupazioni e le istanze provenienti dal mondo del lavoro.
L’azione sindacale si tradurrà in un ciclo di iniziative concrete: assemblee nei luoghi di lavoro, incontri informativi, campagne di sensibilizzazione, tutte finalizzate a costruire una consapevolezza diffusa e a stimolare un dibattito pubblico costruttivo.
Il culmine di questo sforzo sarà la manifestazione nazionale a Roma, sabato 29 novembre, un evento simbolico che rappresenterà il punto di convergenza delle rivendicazioni e il momento per presentare al Governo proposte alternative, fondate su una visione equa e sostenibile per il Paese.
La Uil non si limita a una critica sterile, ma si propone come forza propositiva, portatrice di soluzioni concrete per affrontare le sfide economiche e sociali del momento.
L’obiettivo non è semplicemente bloccare una manovra, ma contribuire a costruire un futuro più giusto e prospero per tutti, un futuro in cui i diritti dei lavoratori siano garantiti e il benessere collettivo sia al centro delle scelte politiche.
Questa mobilitazione è, dunque, un atto di responsabilità civile e un investimento nel futuro del Paese.







