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7 Ottobre: Celebrazioni Inaccettabili e Ritorno dell’Antisemitismo

Il 7 ottobre 2023, una data destinata a rimanere impressa nella memoria collettiva con orrore e sgomento, avrebbe dovuto essere un momento di lutto condiviso, di riflessione pacata e di preghiera per le vittime dell’inatteso e brutale attacco perpetrato da Hamas.
Un evento di tale portata, per la sua inaudita ferocia, la sua logistica sofisticata e la deliberata crudeltà, trascende i confini del terrorismo moderno, segnando un punto di rottura con il passato.

Invece, un’ondata di manifestazioni e proclami ha pervaso le piazze italiane, celebrando il 7 ottobre come pietra miliare della resistenza palestinese.
Un’interpretazione che, di fronte alla gravità dei fatti, appare profondamente problematica e inaccettabile.
Non si può, in buona coscienza, esaltare chi ha commesso atti di violenza indicibili, che hanno colpito indiscriminatamente civili innocenti, inclusi bambini e neonati, unicamente per la loro identità ebraica.

La normalizzazione di tali sentimenti, il loro pubblico manifestarsi nel cuore dell’Italia, culla di valori umanistici e pilastro della civiltà occidentale, costituisce una ferita profonda nel tessuto sociale.

La risorgente ondata di antisemitismo, una piaga che credevamo contenuta, si manifesta ora con una sfrontatezza preoccupante.

Gli oltraggi alle pietre d’inciampo, memoriali silenziosi che onorano le vittime della Shoah, le inquietanti scritte apparse sulle saracinesche dei negozi kosher, non sono semplici atti vandalici, ma simboli di un’intolleranza che mina le fondamenta della convivenza civile.
La Comunità Ebraica di Roma, con voce ferma e lucida, ha lanciato un appello urgente a tutte le forze politiche affinché esprimano una condanna unanime e incensurata di queste manifestazioni di odio.
Parallelamente, si sollecitano azioni concrete e determinanti da parte delle istituzioni, già ringraziate per la loro vicinanza, affinché garantiscano la sicurezza e la tutela dei cittadini ebraici, ma soprattutto per riaffermare i principi fondamentali di legalità, rispetto e dignità umana che devono permeare la vita democratica.
Questo momento storico richiede una riflessione seria e un impegno collettivo per contrastare l’antisemitismo in tutte le sue forme, promuovendo una cultura di dialogo, comprensione e rispetto reciproco, affinché simili tragedie non si ripetano mai più.
Non si tratta di una questione meramente religiosa o comunitaria, ma di una responsabilità civile che coinvolge ogni singolo individuo e ogni istituzione del Paese.
La memoria delle vittime del 7 ottobre, e di tutte le vittime dell’odio e della discriminazione, deve continuare a illuminare il cammino verso un futuro di pace e giustizia.

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